Nella giornata dimostrativa organizzata dall’ALSIA a Matera, ieri 15 dicembre, sei ditte costruttrici di seminatrici su sodo e da minima lavorazione hanno seminato una leguminosa (il favino) sulla stessa superficie di terreno dove lo scorso anno era stato seminato, sempre su sodo, il grano duro. Tra queste macchine, erano presenti anche due da poco immesse sul mercato.
Ma quello di ieri non è stato solo un confronto tra macchine, ma soprattutto una prova per testare i risultati della semina su sodo su altre colture che non siano cereali e dimostrare, così, che si può abbinare alla rotazione colturale la semina su sodo, conseguendo il rispetto per l’ambiente, con l’una, e il contenimento dei costi di produzione, con l’altra.
Alla giornata dimostrativa hanno partecipato un centinaio di addetti al settore, tra tecnici, imprenditori cerealicoli e studenti, che hanno potuto assistere anche ad un dibattito, precedente la prova in campo, sui risultati della semina su sodo di grano duro del 2010. In particolare è stato illustrato che le produzioni di grano duro seminato su sodo non si sono discostate affatto da quelle seminate con la tecnica tradizionale.
Ora non resterà che attendere il raccolto del prossimo anno per valutare e confrontare la resa produttiva del favino, seminato con metodo tradizionale e su sodo.
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