In una lettera inviata oggi alla stampa locale il consigliere regionale del Pdl chiede di mandare a casa chi ha commesso errori
“I vari commenti riportati dai giornali in questi giorni, mi hanno fatto riaffiorare alla memoria le pagine manzoniane della peste a Milano, quando il popolo attribuiva agli untori la responsabilità del flagello e mi è parso facile intravedere nei De Filippo, Mancusi, Restaino, Folino, ecc. i nuovi untori della peste lucana. Certamente, questi ultimi, hanno gravi responsabilità, ma ritengo frutto di considerazioni superficiali l’attribuire l'affaire Fenice, come tutti gli scandali, le inefficienze lucane solo ed esclusivamente alle persone in oggetto quando, è del tutto evidente, che hanno una paternità decisamente più ampia che coinvolge un intero sistema di potere che non nasce, sicuramente, negli ultimi anni”. E’ quanto scrive il consigliere regionale del Pdl Mario Venezia in una lettera inviata oggi alla stampa locale
“Personalmente – aggiunge l’esponente politico – credo che sia giunto il tempo, come ho più volte detto al Presidente De Filippo, di fermare, anche per poche ore, l'orologio della politica lucana, aprire gli armadi, tirare fuori i tanti scheletri e rinnovare l'aria della Basilicata che, oramai, è irrespirabile, intrisa com'è di corruzione, malaffare, egoismo sfrenato ed, infine, avere il coraggio di mandare a casa chiunque abbia commesso errori”.