"Il Piano integrato di sviluppo urbano sostenibile, comunemente conosciuto come Pisus, è stato ampiamente illustrato, catturando l’attenzione dei cittadini, per ciò che riguarda la rigenerazione urbana e il potenziamento della mobilità, ma sicuramente meno per gli stanziamenti relativi agli aiuti alle imprese, che prevederanno più di 8 milioni di euro dei 40 complessivi assegnati dall’Asse V.È normale che risaltino gli obiettivi e le linee di intervento volti al miglioramento della vivibilità dei residenti, che innalzino gli standard di qualità dei trasporti, dell’ambiente, del recupero urbanistico dei quartieri, dei servizi socio-sanitari e scolastici, ma è senza dubbio importante non tralasciare le erogazioni di aiuti a privati ed imprese, che hanno il compito di far diventare il nostro contesto territoriale quanto più competitivo e aperto ai mercati esterni."
Così il consigliere comunale del PD Donato Coviello il quale aggiunge che "il Pisus presenta un’ottima analisi di contesto del tessuto imprenditoriale esistente nell’ambito della Città-Territorio, partendo dalla distinzione delle imprese attive in società di capitale, società di persone e ditte individuali, più eventuali altre forme giuridiche.La diffusione maggiore è quella delle ditte individuali, per lo più di carattere familiare, che non offrono però un vero slancio verso lo sviluppo economico, in quanto sono le meno propense alla formazione e a metodi di gestione manageriale e, soprattutto, all’apporto di capitali esterni. Sono anche quelle con il più elevato rischio di cessazione dell’attività, se non ci sono eredi disposti alla successione nell’impresa.Meno diffuse sono invece le società di capitali, la maggioranza delle quali ha sede nel Comune di Potenza, dove il tessuto imprenditoriale risulta più stabile e strutturato.L’analisi prosegue osservando gli ambiti di attività preponderanti. Primo tra tutti risulta il commercio, settore trainante dell’economia, seguito dal settore agricolo, quest’ultimo presente soprattutto nei Comuni limitrofi dell’area, mentre il settore dei servizi alle imprese e alle persone è preponderante nel Capoluogo.La strategia, dunque, da attuare -continua Coviello- dovrebbe essere quella di rendere il tessuto produttivo diversificato strutturalmente e stabilmente e di destinare i fondi disponibili all’incentivazione dei capitali e al sostegno dell’innovazione e della formazione.È proprio sull’innovazione che va spinto l’acceleratore, affinché la cultura imprenditoriale muti e consideri come prioritario l’investimento nell’alta tecnologia e nella cooperazione con il mondo del sapere.Il Comune di Potenza avrà il ruolo di catalizzatore del processo di innovazione, modernizzazione e di apertura globale dell’intero territorio metropolitano.
Le linee di azione previste riguarderanno, prima di tutto, un processo di innovazione e diversificazione dei saperi consolidati; un sostegno alle reti tra imprese che dia vita a joint venture tra imprese locali ed imprese extraregionali, volte a potenziare anche l’attività dell’esportazione; un’attrazione delle eccellenze, come Università e Centri di Ricerca, che diventino i maggiori alleati nelle attività di networking e di partnership a livello internazionale; ed infine lo sviluppo di nuove imprese innovative, magari individuando delle nicchie di mercato emergenti e degli investitori di capitali di rischio, provenienti, magari, anche da fuori regione.
Ciò che ancora non è stato ben delineato è il criterio di distribuzione di questi finanziamenti e se riguarderanno soltanto le imprese del capoluogo o, ed è il nostro auspicio, saranno estese anche ai comuni dell’area metropolitana.
È proprio di questo che le forze politiche, – conclude Coviello- economiche e le associazioni di categoria si stanno occupando, attraverso un’azione di interlocuzione con gli Enti attuatori."