Il capogruppo Pu condivide la linea di De Filippo volta “a richiamare l’accordo tra Puglia e Basilicata di utilizzare quale soggetto unitario per la gestione della risorsa acqua il costituito Ente Acqua Spa” e auspica “lo scioglimento dell’Eipli”
“La puntuale e precisa disamina fatta dal presidente De Filippo in occasione del dibattito sul raddoppio della condotta del Sinni, fa emergere in tutta la sua gravità una questione di rapporti tra il Governo centrale e le Autonomie locali che non vanno sottovalutate e messe in secondo piano”. E’ quanto dichiara il capogruppo dei Popolari Uniti in Consiglio regionale, Luigi Scaglione sottolineando che “se è vero, come è vero, che si punta a sbloccare fondi a favore della Puglia, magari per favorire un afflusso di acqua nelle aree del Salento e del Tarantino, la vera questione circa la capacità di ottenere benefici da parte della Basilicata viene messa in discussione proprio da questa miopia istituzionale centrale che si rimangia le intese che pure sono state sottoscritte”.
A parere di Scaglione “bene ha fatto De Filippo a richiamare l’accordo tra Puglia e Basilicata, recepito con legge regionale pugliese, di utilizzare quale soggetto unitario per la gestione della risorsa acqua, proprio il costituito Ente Acqua Spa, di cui spesso si parla a sproposito ma che in presenza di una mancato scioglimento dell’Eipli (la nuova data è fissata al 31 dicembre di quest’anno) rende vano ogni sforzo compiuto dai suoi amministratori nell’interesse della gente di Basilicata”. “La conclusione del progetto di installazione dei contatori – prosegue ancora il capogruppo dei Pu – va di pari passo con le azioni, anche queste più volte evidenziate, di una verifica e tutela degli invasi idrici. In occasione delle alluvioni del Metapontino dello scorso inverno, emerse proprio questo mancato coordinamento operativo che segnò l’afflusso di acqua nei fiumi, oltre il dovuto, tanto da far straripare Bradano e Basento. E nel successivo confronto ci si ricordò di avere un Ente da mettere nelle condizioni di funzionare bene come più volte richiesto”. “Ora – conclude Scaglione – è venuto il momento di ridiventare padroni delle proprie risorse, pur nello spirito solidaristico che un bene tanto prezioso evoca”.