Consuntivo Alsia, Gruppo Pd replica a Benedetto

Per i consiglieri regionali del Pd la ricostruzione dell’esponente dell’Idv, sulla mancata approvazione del conto consuntivo dell'Alsia, è fantasiosa

"Quando l'azione politica e' ispirata unicamente alla ricerca affannosa della notorietà ad
ogni costo e a rincorrere il consenso fino al punto di trasformare l'attività istituzionale in
una continua campagna elettorale, si finisce con l'offuscare la propria lucidità e
immaginare complotti che mai hanno appassionato il gruppo regionale del PD, la cui
azione e' sempre stata improntata alla trasparenza, alla correttezza e al rispetto dei ruoli e
degli spazi politici altrui".
Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali del gruppo PD a seguito della posizione assunta
dal capogruppo dell'IDV Nicola Benedetto in merito alla mancata approvazione del conto
consuntivo 2010 dell'Alsia.
"La fantasiosa ricostruzione fatta da Benedetto, non nuovo a simili irriguardose
esternazioni, e' priva di fondamento" hanno detto i consiglieri del PD "perché i colleghi
presenti in aula hanno votato favorevolmente confermando il voto già espresso nelle
competenti commissioni, e perché il numero legale non e' venuto meno solo per l'assenza
di alcuni esponenti del Partito Democratico, bensì per l'assenza di vari consiglieri di altri
gruppi. L'episodio, quindi, non e' certo ascrivibile alla legittima nostra esigenza di voler
contribuire a costruire un nuovo progetto organizzativo per l'Alsia".
"Una maggioranza di Governo non può essere accomunata solo dalla voglia di mandare a
casa Berlusconi" hanno fatto sapere dal gruppo del Partito Democratico "ma da un
progetto condiviso che abbia al centro la crescita della Regione, e sappia rendere più
incisive le politiche messe in campo, cogliendo le difficoltà del momento e agevolando
quella esigenza di cambiamento alimentata da una opinione pubblica non più disponibile a
concedere attenuanti".
"Lo stile istituzionale dell'On. Viti e' patrimonio di tutto il Consiglio Regionale e ci sembra
irriguardosa la rozzezza che spesso contraddistingue i neanche tanto velati segnali di
guerra che qualcuno intende farci pervenire. Segnali irricevibili soprattutto se inviati da chi
non e' nella condizione di impartire lezioni di stile, di coerenza, di etica e di correttezza
comportamentale sia politica che istituzionale".
"Se questo vuole essere il modo per sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dal problema
che riguarda il riordino degli enti e dalla necessità di ridisegnare una nuova governance
per un settore strategico come quello dell'agricoltura, noi non ci stiamo -hanno concluso i
consiglieri del PD- o anche questo e' un tema che riguarda le coscienze di ognuno e
quindi sganciato da eventuali vincoli di maggioranza?".

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