Comune Pz: Molinari (Opposizione), inefficace politica antidroga

Secondo il consigliere comunale di Potenza Giuseppe Molinari “l’operazione antidroga ‘Baden Powel’ di venerdì scorso, che fa seguito alle altre dei mesi scorsi eseguite dalla questura del capoluogo lucano, è ancora una volta la conferma di una drammatica condizione in cui vivono i nostri giovani e non solo. Come hanno detto gli stessi inquirenti il problema della droga a Potenza è inquietante. E’ proprio il disagio terreno fertile su cui si fa avanti e mette radici la tossicodipendenza e l’abuso di alcol. Il Consiglio comunale ad hoc chiesto dai gruppi di opposizione, e fortemente voluto in particolare da me e dal collega Salvatore Lacerra, è servito a mettere a fuoco il problema droga in città ma in seguito non è stato fatto nulla di più se non chiacchiere fini a se stesse. Debole, quindi, è stata la risposta delle istituzioni a partire dalla Regione a finire al Comune. In questi mesi, a parte la riapertura della comunità per tossicodipendenti ‘Insieme’ e l’impegno del Sert di Potenza, è mancata ancora una volta -continua- una strategia antidroga condivisa da istituzioni, associazioni di volontariato e famiglie. Già nel passato non sono mancati i morti per droga e la domanda che ci facciamo tutti è cosa bisogna aspettare la perdita di un’altra vita? O di quante altre prima di mettere in campo un’azione di controllo ma soprattutto di prevenzione seria che non lasci soli i nostri ragazzi?”
“Bisogna presidiare le aree meno frequentate della città, come il parco Baden Powel, Montereale, davanti alle scuole, dandole in affidamento magari ad associazioni che potrebbero iniziare ad offrire alternative diverse e certamente positive ai ragazzi che frequentano questi luoghi. Le nuove generazioni –evidenzia Molinari- devono essere protette e non solo ben informate circa i danni provocati dalla droga, quelli ormai li conoscono tutti.
Serve un’azione sinergica per offrire occasioni di svago ai giovani che spesso anche per noia finiscono col bere e drogarsi”.
“Si potrebbe dare un maggiore aiuto alle famiglie offrendo loro la possibilità di rivolgersi, ad esempio, non solo ai classici servizi sociali ma anche a sportelli da istituire con l’aiuto dei comitati di quartiere. Questi ultimi – sottolinea- possono essere davvero sentinelle importanti in città per garantire azioni mirate nei confronti dei ragazzi a rischio o di quelli che hanno già bisogno di essere aiutati. L’intervento deve essere capillare perché il problema si è insediato ovunque, e probabilmente anche in luoghi che neanche immaginiamo. Il lodevole lavoro della magistratura e forze dell’ordine ha fatto emergere solo la punta dell’iceberg”.
“Alla magistratura ed alle forze dell’ordine va tutto il nostro riconoscimento ma anche l’invito a continuare a combattere la diffusione della droga. In questo difficile e delicato compito le istituzioni non possono lasciare soli gli inquirenti la cui azione è indispensabile ma non sufficiente a sradicare il fenomeno. Bisogna avere una dura reazione –prosegue- partendo da un monitoraggio del problema con l’istituzione di una commissione ad hoc che non si limiti solo a raccogliere dati ma anche ad elaborare proposte. Al lavoro della commissione potrebbe essere utile il contributo di quanti operano nel settore per la prevenzione, dei comitati di quartiere, delle parrocchie, delle associazioni, delle scuole. E’ ora di fare rete per mettere un argine sicuro e ben forte alla diffusione della droga a Potenza. Il Comune –conclude- deve in quest’azione essere promotore e regista, non osservatore molte volte distratto”.
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