Latronico (Pdl): Federalismo non divide, responsabilizza

“La Costituzione italiana nei suoi principi fondanti conserva per intera la sua attualità perché si riferisce a valori intramontabili che attengono alla centralità della persona intesa sia come soggetto promotore della storia sociale, civile ed economica di una comunità nel contesto delle formazioni sociali in cui si realizza la sua vocazione. Vocazione personale e comunitaria si incrociano e fanno dell'impianto costituzionale italiano un progetto profetico destinato a non invecchiare, perché incentrato sulle dinamiche originarie della persona umana e su un virtuoso rapporto tra persona e comunità, e tra persona ed istituzione statale”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, intervenendo a Melfi ad un convegno sulla costituzione italiana promosso dalle associazioni aderenti ai Lions clubs.
“Sul tema del ruolo dello Stato i costituenti non hanno mancato di porre l'accento sulla centralità della persona che è portatrice di diritti naturali che lo Stato deve riconoscere e promuovere; senza con questo disconoscere la funzione decisiva di una statualita' che deve essere forte e non può essere incolore, come ammoniva l'onorevole Aldo Moro: uno Stato forte e serio per una società sana ed operosa. In questo contesto prende forma il principio della sussidiarietà che assegna alle persona ed alle comunità sociali i compiti che queste possono assolvere in maniera più efficace ed adeguata, riservando allo Stato nelle sue articolazioni compiti di supplenza dove le comunità non riescono a provvedere. Una riforma dello Stato sociale che peraltro impone l'attuale crisi fiscale e la necessità di responsabilizzare e qualificare l'imponente spesa pubblica. In tale direzione si muove la riforma federalista dello Stato che non mette in discussione l'unità e la indivisibilità della Repubblica, ma riarticola le responsabilità dei centri di spesa rendendo questi ultimi responsabili di fronte ai cittadini elettori. Un cammino che si muove nel solco dello spirito profondamente autonomista di cui e' impregnata la Carta Costituzionale sia sul versante sociale che istituzionale. La Costituzione italiana del 1948 dopo 64 anni di storia mantiene la sua rigidità nei principi, ma si apre ad inevitabili ed ulteriori processi di revisione per quel che attiene la forma di stato e di governo per adeguarsi ad un mondo che è radicalmente mutato nelle sue caratteristiche e nelle sue esigenze a cui un grande Paese come l'Italia deve saper corrispondere”.

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