Per il consigliere “bisogna farsi carico di ciò che la soppressione dell’Eipli comporta e nel contempo favorire il processo in atto che è quello della ottimizzazione, valorizzazione e tutela del territorio nella gestione della risorsa acqua”
“L’acqua è un bene pubblico e, pertanto, l’interesse da parte di chi deve attuare scelte ed assumersi la responsabilità della gestione di questo bene, deve essere alto ed è doveroso”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento per le Autonomie, Francesco Mollica, in relazione alla lettera del Commissario straordinario, Saverio Riccardi, e agli interventi e dichiarazioni che si sono succeduti, a partire da quello dell’approvazione di un ordine del giorno allegato alla Finanziaria regionale 2012.
“Con tale odg – spiega Mollica – in ottemperanza alla normativa vigente ed agli Accordi di Programma tra la Regione Basilicata, la Regione Puglia ed i Ministeri, si impegna la Giunta regionale ad adoperarsi per trasferire le risorse umane, strumentali, infrastrutturali ed impiantistiche, nonchè tutti i rapporti attivi e passivi dal soppresso Eipli ad Acqua Spa, società attualmente partecipata dalla Regione Basilicata, ma a cui ben presto potranno inserirsi con una partecipazione societaria tutte le Regioni interessate (Puglia e Campania, principalmente) e le competenti Amministrazioni dello Stato. Gìà con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 143 del 1997 – sottolinea Mollica – il Ministero per le Risorse Agricole e Forestali aveva stabilito che l’Ente irrigazione di Puglia, Lucania e Irpinia, avrebbe dovuto essere sciolto o trasformato conformemente alla Legge 549/95 ed invece, a causa di continue proroghe, lo stesso è ancora operante e cesserà la propria attività fra pochi giorni. Ciò consentirà finalmente l’avvio della attività di Acqua Spa che resta, in attesa della soppressione dell’Eipli, e pur in presenza di un complesso normativo sufficientemente chiaro, ancora condizionata dalle posizioni contraddittorie fra chi vorrebbe una semplice trasformazione dello stesso Eipli in struttura sotto il controllo delle Regioni interessate e chi vorrebbe realizzarne un rilancio, garantendo così la presenza dello Stato nel settore dell’approvvigionamento idrico primario”.
“L’Eipli – ricorda Mollica – ha svolto sin dalla sua istituzione, nel marzo del 1947, un grande ruolo non solo nella progettazione e realizzazione di opere idriche, ma anche andando oltre le proprie strette competenze con la costruzione di strade ed altre infrastrutture che hanno portato civiltà e sviluppo. Alcuni problemi sono stati risolti dalla Regione in accordo con l’Ente e le Province di Potenza e di Matera, quali il trasferimento della Barile-Ginestra nel patrimonio provinciale di Potenza o quella della Taurina distribuita tra il patrimonio di Potenza e quello di Matera ma, allo stato attuale, il ruolo dell’Eipli ha perso la propria connotazione tant’è che, se oggi si parla di 250 milioni di euro di debiti, vuol dire che qualcosa non ha funzionato all’interno di quell’ente e, con le varie le gestioni nel corso degli anni, il debito è aumentato sempre di più”.
“Bene ha fatto il presidente De Filippo – fa rilevare Mollica – a non firmare l’accordo per la costituzione delle Autorità di bacino distrettuali, nelle quali il peso delle singole Regioni è molto inferiore rispetto a quello che oggi le Regioni stesse hanno nelle Autorità di bacino interregionali (come quella della Basilicata) e regionali. Bisogna ricordarsi che l’articolo 117 della Costituzione prevede che la competenza e potestà delle risorse idriche sia, in esclusiva, in capo alle Regioni e non allo Stato e che l’acqua, per alcuni versi, essendo un bene ripetibile e veloce ha più valenza dello stesso petrolio, poiché bene indispensabile per il quale, e credo mai, sarà possibile trovare una fonte alternativa. E’ vero che bisogna farsi carico di ciò che la soppressione dell’Eipli comporta – conclude Mollica – ma è anche vero che non si può bloccare un processo in atto che è quello della ottimizzazione, valorizzazione e tutela del territorio nella gestione della risorsa ‘acqua’ di cui la nostra regione abbonda”.