Il comitato promotore referendum per l’acqua di Basilicata informa che lunedì 19 luglio 2010 sono state depositate in Cassazione 1.400.000 firme di cittadini per la richiesta di tre referendum abrogativi in materia di gestione dei servizi idrici. In Basilicata sono state raccolte 15.500 firme. Tali richieste di referendum intendono abrogare l’art. 23 bis della Legge n. 133/2008 (primo quesito), l’art. 150 del D. Lgs. n. 152/2006 (secondo quesito) e l’art. 154 del medesimo D. Lgs. n. 152/2006, limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone nella determinazione della tariffa la considerazione dell’adeguata remunerazione del capitale investito (terzo quesito).
La consegna di un numero di firme ben superiore a quello previsto dalla normativa vigente, comporta, fatto salvo il giudizio di ammissibilità della Corte Costituzionale, l’indizione dei tre referendum richiesti in una data della primavera 2011 e la conseguente votazione vincolante da parte di tutto il popolo italiano in materia di gestione dei servizi idrici.
Proprio per permettere una consultazione democratica generale sul merito della questione relativa all’affidamento dei servizi idrici, il Comitato promotore dei tre referendum chiede che venga approvato un provvedimento normativo che disponga la moratoria – fino all’avvenuto voto referendario – su tutti i procedimenti attuativi previsti dalle norme vigenti in materia di affidamento della gestione dei servizi idrici ed, in particolare, dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008.
Bas 03