L’assessore lucano è intervenuto in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Il” Rapporto Impresa e Competitività” delle regioni meridionali va considerato non solo come ricerca di un insieme di Centri Studi presenti nel Mezzogiorno, ma soprattutto come una forte alleanza di centri di pensiero che in rete, sfruttando il loro forte radicamento territoriale, sono in grado di fornire il loro contributo di idee e di proposte per lo sviluppo del Meridione”.
Lo ha affermato oggi a Roma l’assessore alle Attività produttive, Politiche dell’Impresa, Innovazione tecnologica della Regione Basilicata, Erminio Restaino, in qualità di rappresentante della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nel suo intervento di apertura al convegno di presentazione della ricerca “Rapporto 2010. Impresa e Competitività – l’exit strategy dalla crisi e le Reti d’impresa nelle regioni del Mezzogiorno”, realizzata dall’Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Srm) e l’Osservatorio Regionale Banche-Imprese di Economia e Finanza (Obi).
“Nel Mezzogiorno – ha proseguito – ancora irrisolto è il problema dell’insufficienza di capitale sociale, che non favorisce processi virtuosi di sviluppo, non valorizza il capitale umano e rende molte volte inefficace la spesa pubblica. L’alleanza anzidetta ha come obiettivo la creazione di una visione comune dei problemi di sviluppo del Mezzogiorno attraverso il superamento di individualismi e campanilismi partendo dal rispetto della sussidiarietà, dai diversi contesti territoriali. La Rete nel tempo è andata crescendo nel Mezzogiorno – ha sottolineato il componente della Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni e delle province Autonome – e va diffondendosi anche all’esterno del territorio meridionale, attivando collaborazioni con altri centri di ricerca e con studiosi. Il Mezzogiorno, pur essendo il punto focale del Rapporto, viene vissuto sempre in una visione nazionale, europea e mediterranea”.
Nel prosieguo l’esponente del governo regionale lucano ha affrontato i temi della competitività delle imprese, che “si è misurata a lungo in termini di capacità di produrre al minor costo marginale e di posizionamento sui principali mercati di sbocco”; della globalizzazione “comporta di sicuro standardizzazione e fortissima competizione di costo, ma anche apertura di opportunità per tutti, e per questo aspetto consente di valorizzare anche le capacità locali e le piccole dimensioni”; della creazione dei sistemi produttivi locali e dei distretti che si diffondono e si affermano negli anni ’90 e dell’affermarsi, al volgere del nuovo secolo, del nuovo paradigma economico-competitivo “basato sull’economia della conoscenza che poggia sulla società della conoscenza. Oggi, e il ‘Rapporto 2010, impresa e competitività lo propone con forza coerentemente con il percorso e il punto odierno cui siamo arrivati in tema di strategie competitive – ha concluso il rappresentante della Conferenza delle Regioni – si parla di ‘Nuovo Modello Competitivo”, cioè ‘competenze, qualità, innovazione’ e più in particolare qualità del capitale umano, investimenti, innovazione e internazionalizzazione”.
Nel corso dei lavori del convegno saranno affrontati, in particolare, alcuni temi: la crisi e le strategie competitive adottate dalle imprese delle regioni meridionali; le proposte strategiche per stimolare lo sviluppo del tessuto imprenditoriale meridionale; le Reti d’impresa: una soluzione per il problema dimensionale nel Mezzogiorno.
Alla giornata di studi intervengono i massimi dirigenti ed esperti di Srm e Obi, Ministero dello Sviluppo economico, Confindustria, Fondazione Curella, Università degli Studi di Trento, Intesa Sanpaolo, Istituto Guglielmo Tgliacarne, Unicredit. Concluderà i lavori il ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale Raffaele Fitto.
Maf