Flovilla (Udc) , su nuova presenza in politica dei cristiani

“L’incontro di domani a Todi con la presenza di tante anime del cattolicesimo italiano è un tentativo buono e valido per affermare l’esigenza di una nuova presenza in politica dei cristiani".

"Il nostro riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa ci spinge su terreni di una socialità avanzata, ci obbliga alla difesa del “creato” che nell’ambiente e nel territorio è l’elemento essenziale, ci invita a operare per una distribuzione solidale della ricchezza e a valorizzare la libertà, la tutela dei deboli e ad proporre sempre più avanzati orizzonti di uguaglianza e di dignità per tutte le persone”. E’’ quanto sostiene il vice coordinatore regionale dell’Udc Antonio Flovilla sottolineando che “da questi presupposti abbiamo cercato con altri di rifondare l’idea di centro inteso non come uno spazio politico equidistante, ma come area in grado di consentire il realizzarsi di una democrazia dell’alternanza e una visione razionale dell’agire politico. Non abbiamo mai inteso la vocazione dei cattolici popolari come quella di rappresentare l’ala moderata dello schieramento politico. Il nostro – aggiunge Flovilla – è stato un tentativo di fare politica rifuggendo da ogni estremismo e populismo, mantenendo il rispetto verso i competitori politici, rifiutando una visione assoluta e totale del fare politica. Da sempre siamo impegnati a una rifondazione programmatica dell’agire politico e ad inverare nel tempo presente la dimensione politica del popolarismo che per noi è un progetto singolare di società che pone la coscienza religiosa ed etica a fondamento delle libertà politiche, che punta a una società libera e aperta alla partecipazione attiva, responsabile e sussidiaria dei cittadini e dei corpi intermedi autonomi. Per questo – continua il vice coordinatore dell’Udc – guardiamo con molta attenzione a quanto si muove nel mondo cattolico, anche se dobbiamo registrare un accavallarsi d’iniziative molto eterogenee e l’affiorare di ambizioni personali che tuttavia fanno parte del normale agire umano. Vi sono delle tentazioni di coinvolgere direttamente la gerarchia ecclesiastica in scelte che appartengono alla esclusiva responsabilità dei laici. La prolusione del Card. Bagnasco non può essere ridotta alla dimensione di un manifesto politico , ma come uno stimolo a una riflessione profonda su quanto avviene e muta nella società italiana, di quali responsabilità si pongano per la politica e per chi si impegna in essa. Il richiamo alla “questione morale” e l’annotazione che “chiunque sceglie la militanza politica deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda” mi sembrano molto importanti e fonte di una personale riflessione per ogni credente e non solo. L'Udc e il Terzo Polo vogliono costruire, anche in Basilicata – conclude Flovilla – il perno dell'alternativa e lo fara' con una classe dirigente rinnovata e radicata sul territorio, legittimata attraverso la celebrazione dei congressi, per contribuire con la forza della buona politica a determinare quel cambiamento che attendono questa regione e il nostro Paese".

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