Per i due consiglieri regionali è opportuno procedere alla riapertura dei termini dei bandi di concorso presso l’Azienda ospedaliera S. Carlo di Potenza “per la buona amministrazione e la trasparenza”
“Apprendere dalla stampa locale che in pieno ‘solleone’ sono stati banditi concorsi da parte dell’Ospedale San Carlo di Potenza, non può lasciare indifferenti”. Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo in Consiglio regionale, Rocco Vita, del Partito Socialista Italiano, e Giannino Romaniello, di Sinistra Ecologia e Liberta.
“Mai come negli ultimi anni – affermano – il rispetto della legalità e il tema della trasparenza amministrativa, unitamente alla buona amministrazione, hanno assunto toni tanto elevati da affermarsi ad ogni livello istituzionale degli organi di governo. Al di là degli aspetti personali che interessano i massimi dirigenti dell’Azienda ospedaliere potentina, in merito al cosiddetto ‘concorso lampo’ – osservano gli esponenti Psi e Sel – la replica all’articolo apparso sulla ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ non fa piena luce, mettendo piuttosto in risalto un comportamento amministrativo poco adatto ai canoni della trasparenza e della correttezza. Aspetti, invece, imprescindibili per la società civile in un’epoca in cui le opportunità di lavoro e le aspettative di crescita professionali sono sempre più marginalizzate”.
Vita e Romaniello, poi, sottolineano “Il fatto che anche altre quattro selezioni, come riporta anche la stampa, siano state messe in atto con le stesse modalità e nello stesso arco temporale non depone a favore dei canoni suddetti”. Se così è – continuano – occorre rivedere i parametri della trasparenza ai quali si ispira la Direzione Amministrativa del San Carlo. “Se per le assunzioni a termine – sostengono i consiglieri – ci si può avvalere di un tempo più breve di quindici giorni, questo non autorizza a collocare il periodo di presentazione delle domande di partecipazione al 1 agosto con scadenza il giorno di ferragosto. Ogni selezione deve essere trasparente, meritocratica e aperta a tutti i cittadini in possesso dei requisiti, in modo da garantire la più ampia partecipazione”.
Vita e Romaniello fanno notare, altresì, che “proprio l’esiguità delle domande, solo quindici, fa nutrire dubbi e perplessità tanto da far ammettere che la gestione di queste vicende concorsuali da parte del San Carlo ha lasciato molto a desiderare”.
“Per fare giustizia e affermare la credibilità della Pubblica amministrazione, appare necessario – concludono Vita e Romaniello – procedere alla riapertura dei termini dei concorsi lampo, lanciando così un segnale a quanti, giovani e non, intravedono nella fuga dalla nostra regione l’unica soluzione per una maggiore affermazione professionale”.