Per l’esponente socialista “partendo dal 2 per cento del Psi è possibile creare una coalizione ampia e forte di una cultura laica e riformista”
“Il sondaggio mensile sulle intenzioni di voto dell'Istituto Tecnè che stima il Psi al 2 per cento ci incoraggia a proseguire ogni sforzo per costruire, come abbiamo deciso alla recente Conferenza Programmatica di Fiuggi, una convenzione nazionale liberalsocialista di cui facciano parte i partiti, i movimenti e i pezzi della società civile che si riconoscono nella cultura laica e riformista”. E’ il commento di Rocco Vita, componente della segreteria nazionale e capogruppo Psi al Consiglio regionale.
”La lettura politica dei risultati del sondaggio – continua Vita – è molto più profonda: si sta diffondendo nell’opinione pubblica e nella società civile la convinzione che fra i partiti non ci siano differenze chiare e sostanziali dal punto di vista dei programmi e dei valori. E l’accumularsi delle delusioni e delle disillusioni, provocate dalla crisi del modello economico, si sposa con l’idea che non esistano vere alternative politiche. D’altra parte, per anni, si è predicato che si potesse fare a meno dei partiti e della politica. In realtà non è l’assenza di differenze politiche e valoriali che disorienta i cittadini, differenze che ci sono e sono sostanziali, quanto piuttosto – dice Vita – la confusione a riconoscere rispettivi elettorati. Sono convinto che con il progressivo declino del berlusconismo finisce un’epoca e cresce il desiderio di una politica ancorata ai valori e alle scelte. Un rovesciamento che segnala la necessità di un recupero di missione: far tornare la politica e l’economia a favore dell’uomo, visto non più come strumento, ma come fine, attraverso l’affermazione dell’idea di bene comune”.
Secondo l’esponente socialista “vi è una parte importante della società che esprime un’ansia di rinnovamento e di riscatto, il sentimento di un ‘nuovo inizio’, dove il senso del ‘progetto’ sia essenzialmente nel comune sentire di una civile appartenenza. E con la fine dell‘era berlusconiana – aggiunge – non c’è più alcuna ragione che colleghi la storia dei socialisti a quella vicenda politica. Chi in questi anni ha fatto scelte diverse, specie nel centrodestra, non ha più giustificazioni. Nel nuovo anno, celebreremo il centoventesimo anniversario della fondazione del Psi: è l’occasione buona per ritrovarci insieme nella casa comune”.