“La linea del Governo sul fronte dei concorsi è irriconoscibile. Una linea politica che preferisce assicurare onerosi contratti di consulenza invece di incrementare i concorsi pubblici”
“Dubbi non ce ne sono più, cari cittadini lucani, il Governo regionale della Basilicata ha i numeri per poter garantire centinaia di posti di lavori. Addirittura la capacità di assicurare la copertura occupazionale supera di gran lunga regioni più blasonate, sia per storia produttiva, che per competitività territoriale come l’Emilia Romagna”. Lo sostiene il consigliere regionale del Pdl, Mario Venezia il quale precisa che “da uno studio effettuato dal sindacato Uil (notizia riportata dalla stampa) la spesa per il funzionamento della Pubblica amministrazione lucana (Regione, Province e Capoluoghi) è di 32 milioni di euro contro i 28 milioni dell’Emilia Romagna”.
“Incredibile! – commenta Venezia. Una Regione di 4 milioni di abitanti, con un tessuto produttivo che garantisce una parte consistente del Pil nazionale, ha un costo della spesa pubblica inferiore rispetto a quello espresso dalla Basilicata che invece incrementa a più di 70 le task force attive. Di fatto la Regione Basilicata spende 28 milioni di euro per gratificare 2500 consulenti esterni risultanti, evidentemente, dalle promesse della campagna elettorale del centro sinistra lucano, a fronte di un misero voto elettorale. La condizione del fucile alle spalle, puntato ai cittadini lucani, pur di elemosinare un misero posto di lavoro saltuario non è più comprensibile”. “Sono oramai numerosissime le segnalazioni che mi pervengono da tanti professionisti della PA regionale – aggiunge l’esponente del Pdl. Professionisti offesi che mi hanno spinto a presentare un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta sull’appassionato sciupio di danaro pubblico e sullo scoraggiamento delle professionalità interne agli Enti sempre di più costrette, forse perché non tesserate nell’armata di centro sinistra, al parcheggio dietro una scrivania. Non è possibile tacere quando anche la Corte dei Conti continua a sollecitare l’ente Regione ad intervenire sul contenimento della spesa pubblica”.
“Gli enti pubblici regionali – afferma ancora Venezia – hanno nella propria pianta organica professionisti capaci di poter svolgere le funzioni assolte dai consulenti esterni. Non si può più tacere ai fallimenti del Governo regionale che continua imperterrito a dimostrare la propria incompetenza nella gestione della cosa pubblica. Fatto sta che, ne sono più che mai convinto, anche i propri elettori, in coscienza, cominciano ad avere la sensazione che i proclami del Presidente in campagna elettorale si stanno ritorcendo, negativamente, contro tutti i cittadini lucani”.
“Tornando indietro con la mente – sottolinea il consigliere – mi sovvengono alcuni dei grandi successi, citati a gran voce dai palchi, prima del 28 marzo, come i Tirocini formativi. Mille misericordiosi aspiranti ad un corso di formazione, presi in giro dall’Assessorato che pavoneggiava il grande risultato (tutti sappiamo come è andata a finire!), piuttosto che il falso incentivo del reddito Ponte, riconoscimento di un emolumento ‘una tantum’ che difende la politica del sostentamento, disabituando i giovani e meno giovani, non aventi o perdenti lavoro a non voler più lavorare … tanto ci pensa ‘Mamma Regione’”.
“Non capisco quali siano i motivi che spingono l’Ente ad evitare l’utilizzo del proprio personale interno – conclude Venezia – capace sicuramente di poter svolgere i compiti che invece vengono riservati ai consulenti esterni. Non solo, ma la linea del Governo sul fronte dei concorsi è irriconoscibile. E’ incomprensibile tale linea politica, ormai scialba e senza significato, che preferisce assicurare onerosi contratti di consulenza invece di incrementare i concorsi pubblici internando le consulenze ed abbattendo notevolmente i costi della spesa pubblica. Spero vivamente che il Presidente De Filippo, voglia dare una svolta ad una gestione che oramai fa acqua da tutte le parti anche perché i cittadini lucani, spinti dalla depressione da non lavoro, sono oltre i limiti della sopportazione!”