VENERDI’ A VENOSA CONVEGNO SU AGROENERGIE

In vista del convegno di venerdì prossimo in programma a Venosa sul tema delle “Agroenergie: il progetto Faesi e le esperienze di centrali a biomasse in Basilicata”, la CIA di Basilicata ha fatto il punto sullo stato di attuazione del PSR 2007/2013, proponendo alcune attenzioni che potrebbero essere prese in considerazione da parte di politici e dirigenti amministrativi. In particolare la CIA ha evidenziato che prima di emanare un nuovo bando è opportuno capire come ha funzionato quello precedente per potervi apportare eventuali correzioni.
Ad oltre tre mesi dalla sua scadenza si sa solo il numero delle domande presentate (che sarebbero 132), ma nessuna informazione è stata data circa la tipologia degli investimenti previsti nel bando e proposti dai partecipanti: a) centrali termiche a biomassa legnosa; b) microimpianti a biogas; c) microimpianti per la produzione di energia eolica, solare ed idrica; d) piccole reti di distribuzione interne all’azienda agricola. Né è dato sapere la misura degli investimenti e dei relativi aiuti richiesti per ogni singola tipologia. Così come si ignorano le domande che resteranno escluse dal finanziamento sia per mancanza di risorse sia per le priorità assegnate dal bando precedente.
Altra considerazione della CIA quella secondo cui la priorità accordata nel precedente bando ad impianti che consentono la cogenerazione (energia elettrica + termica) pur se opportuna sul piano teorico, potrebbe portare al risultato pratico di finanziare solo e soltanto impianti a biogas, con esclusione delle centrali termiche a biomassa legnosa.
Al momento infatti solo con il biogas si possono realizzare impianti cogenerativi di piccola taglia e a costi contenuti, mentre per la biomassa legnosa gli impianti cogenerativi tecnologicamente maturi ed affidabili partono da taglie minime di circa 400 Kwe dal costo di alcuni milioni di euro e quindi praticamente incongruenti con le misure del bando regionale.
Per la CIA i microimpianti eolici, fotovoltaici ed idrici potrebbero essere di fatto non candidabili al bando perché l’aiuto pubblico previsto nel bando non sarebbe cumulabile con la tariffa unica incentivante per ogni Kwe prodotto prevista dalla legislazione nazionale, e che rappresenta l’incentivo più consistente e fondamentale senza il quale nessun investimento si reggerebbe tanto nell’eolico quanto nel fotovoltaico e nell’idrico.
Da qui una proposta della CIA: tra le modifiche da apportare al nuovo bando si potrebbe prevedere l’assegnazione di una percentuale minima della disponibilità finanziaria complessiva del bando per ogni tipologia di investimento (ad esempio: 40% biogas, 40% centrali termiche biomassa etc.) nonché il riconoscimento di un punteggio aggiuntivo in favore delle iniziative proposte da due o più imprese associate.

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