“Dallo Statuto dei Lavoratori allo Statuto dei lavori: è la parola d’ordine scelta dalla Uil per celebrare il 40esimo anniversario dello Statuto dei Lavoratori, un’occasione per rilanciare la sfida riformista e un nuovo protagonismo sociale”. E’ quanto sostiene il segretario generale regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro, sottolineando che “se lo Statuto dei Lavoratori appartiene alla memoria condivisa del Paese, i riformisti hanno il pieno titolo per ricordarne la genesi e i benefici prodotti per la promozione del lavoro nel corso di quarant’anni di storia del Paese. I riformisti – aggiunge Vaccaro – hanno più di altri il titolo per riflettere circa i modi con cui adeguare alle mutate condizioni dell’economia e del lavoro gli strumenti che legge e contratti possono mettere a disposizione dei lavori di oggi e di domani. L’evoluzione delle relazioni industriali, i processi di emancipazione dei lavoratori il contrasto della precarietà, la valorizzazione del merito così come le nuove sfide competitive consentono di definire in modi nuovi il rapporto tra la legge e i contratti. Per sempre sono i valori del lavoro e della persona, puntando sulla centralità del capitale umano.
Ma la funzione del sindacato non può più essere solo quella di rendere umano e civile il capitalismo. Anche noi ci dobbiamo porre la questione di come si crea la ricchezza e lo sviluppo. Non dobbiamo più restare al di qua dell’uscio, lenire solo le ferite o soccorrere i perdenti. La crisi “non è una condanna biblica” e noi – dice ancora Vaccaro – non dobbiamo più porci in maniera emergenziale ma trovare le soluzioni e le risposte: questo è l’approccio riformista che dobbiamo avere. Tra l’altro – aggiunge – mettere al centro il lavoro non è un’idea da sindacalista, è l’idea della società, della creazione di benessere e il nostro compito non è solo di teorizzarlo ma anche di renderlo vero, realistico, comprensibile. Dobbiamo cominciare ad avere dei punti di riferimenti, cioè avere idee e opzioni che appaiano sensate e che siano credibili e realizzabili. E’ questa la vera risposta alla crisi economica, dalla quale si deve uscire con una società più giusta”.
BAS 05