"L’attuazione del Piano per il Sud non può prescindere dall’utilizzo delle risorse dei Fondi Strutturali Europei a disposizione per il 2007-2013. Ma i dati fotografano una situazione decisamente paradossale: si è speso soltanto l’8,2 per cento, con la Basilicata al 15,9 per cento". E’ critico il giudizio della Uil a seguito dei dati emersi dal IV monitoraggio sulla programmazione dei Fondi strutturali europei.
Il sindacato ha elaborato i dati della Ragioneria Generale dello Stato aggiornati a fine dicembre 2010. "In tale periodo – osserva – su una dotazione di risorse a disposizione che ammonta a 47 miliardi di euro destinati al Mezzogiorno, su un totale di 59,4 miliardi a disposizione dell’Italia, la spesa effettiva nel Mezzogiorno ammonta a 3,9 miliardi di euro; mentre gli impegni in progetti operativi sono di 7,8 miliardi di euro (il 16,6 per cento del totale). Percentuali, queste, che sono la metà di quanto impegnato e speso nel Centro Nord del Paese, dove la spesa si attesta al 16,3 per cento del totale e le risorse almeno impegnate sono al 34,1 per cento.
Come è noto, scrive la Uil, l’Unione europea aveva indicato anche un obiettivo intermedio stabilendo che entro il 2010 si sarebbero comunque dovuti spendere o impegnare almeno 26,6 miliardi di euro rispetto ai 47 desinati complessivamente al Mezzogiorno nei sette anni del programma. Ebbene, rapportando a questa cifra intermedia le risorse già spese (3,9 miliardi) si ottiene un deludente 14,5 per cento di spesa effettiva, mentre le risorse impegnate in progetti operativi (7,8 miliardi) sono il 29,3 per cento del totale intermedio. La situazione – spiega Guglielmo Loy , segretario confederale Uil – è da vero “allarme rosso”.
“Il dato della Basilicata – commenta il segretario generale regionale della Uil lucana Carmine Vaccaro – non ci può soddisfare solo perché le altre Regioni fanno peggio . Nel sistema regionale della formazione e del lavoro c’è più di qualche crepa a cui occorre rimettere rapidamente riparo anche in relazione al drammatico dato sulla disoccupazione in generale, e quella femminile e giovanile. Troppi proclami e troppi seminari e poco “arrosto” in termini di opportunità per i giovani, anzi l’impressione – continua – è che nonostante i proclami e gli appelli, sembrano ripetersi, esattamente, quegli aspetti negativi che hanno caratterizzato l’utilizzo dei Fondi Europei nel recente passato. Per questo auspichiamo che anche dalla Giunta Regionale della Basilicata arrivi un segnale che inverta la rotta fin qui seguita e che si dia una risposta forte al vero problema che affligge la nostra regione e l’intero Mezzogiorno: il lavoro".