UIL: DONNE LUCANE TRA CONQUISTE E TRAGUARDI

“Donne lucane tra conquiste incompiute e traguardi possibili”: l’incontro promosso ieri dalla Uil della Basilicata, presso il Museo Provinciale di Potenza, è stato un momento di riflessione, e soprattutto un’occasione per l’
elaborazione di proposte. Un’analisi a 360 gradi sulle tematiche relative alla condizione della donna, alla trasformazione del suo ruolo nella società contemporanea, al contesto culturale ed economico in cui si muove, e soprattutto alle sfide ancora da compiere per l’affermazione della parità di genere.
“Il ruolo del sindacato è sostenere la costruzione dei quei presupposti necessari affinché le conquiste incompiute delle donne lucane si trasformino in obiettivi raggiunti”, hanno dichiarato il segretario regionale della UIL lucana, Carmine Vaccaro e la segretaria confederale Libera Russo.
I lavori sono stati aperti dalla relazione dell’antropologa, ricercatrice e docente dell’Unibas, Dorothy Zinn che ha ricostruito l’identità sociale della donna così come emerge dalla tradizione lucana a partire dagli anni del II dopoguerra. Per arrivare alla condizione della donna in tuta amaranto descritta dell’antropologa dell’Università di Napoli, Flavia D’Aloisio che ha sviluppato un’analisi sulle operaie della Fiat Sata e in generale sulle donne lavoratrici. Sorprendenti i dati relativi alla natalità, che portano la Basilicata nella parte più bassa della classifica delle regioni italiane rispetto all’indice in questione, e mostrano come nei Paesi con un “welfare più forte” i figli siano più diffusi nei nuclei familiari in cui la donna lavora.
L’impegno del sindacato va proprio nella direzione di sostenere le politiche di
genere: è quanto ha spiegato la coordinatrice nazionale della Pari Opportunità
Uil, Maria Pia Mannino. Per ora i numeri delle ricerche statistiche continuano
a descrivere una realtà regionale molto in ritardo rispetto agli obiettivi che
l’Europa si è data. Cosa ancora più valida per i dati relativi all’occupazione
e al lavoro nero. Basti pensare – come ha spiegato Giovanna Cuoco di Territorio spa – che in Basilicata la disoccupazione femminile è quasi doppia rispetto a quella maschile. E una grossa fetta di disoccupate è costituita da donne con elevato grado di scolarizzazione. Margherita Perretti di Confindustria
Basilicata, ha riportato la propri esperienza di imprenditrice, tracciando un’
ampia analisi sui contesti aziendali. Se la parità di genere è un tema di cui
si parla ormai da tempo, sono ancora molti i traguardi da raggiungere e gli
sforzi da compiere, come ha sottolineato l’assessore regionale alla
Infrastrutture, Rosa Gentile. Portatrice di alcune proposte si è fatta interprete la consigliera regionale di Pari Opportunità, Anna Maria Fanelli. Per il
raggiungimento di quelle conquiste che seppure ancora incompiute si spera
possano diventare presto obiettivi centrati.
Nel caso dell’occupazione femminile – è stato sottolineato – le questioni da affrontare vanno ben oltre l’ambito di incentivi fiscali, riguardano infatti le politiche di sostegno alla famiglia, le politiche di accesso all’istruzione ed alla formazione professionale, le politiche previdenziali e del lavoro, le politiche sociali ed educative in senso lato ed anche un miglior coordinamento tra i tempi di vita e i tempi di lavoro.
Piccoli aggiustamenti nel rigido orario di lavoro possano consentire una conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa senza compromettere la carriera, ma non basta. Serve una maggior consapevolezza sia negli uomini come nelle donne che senza la possibilità da parte di una delle metà della popolazione non c’è sviluppo, non c’è ripresa economica. Le donne sono una ricchezza ancora poco sfruttata, il sindacato, la UIL in primis – ha concluso Mannino – deve approfittare di questa grande occasione lavorando insieme uomini e donne per il raggiungimento delle reali pari opportunità.
E come sostiene Victor Norman, statista svedese, che ha voluto per legge la presenza del 40% di donne nei consigli di amministrazione: “E’ una questione puramente economica: infatti è la diversità dei generi che, in un ambiente di lavoro, predispone ad una maggiore competitività nel mercato.”
bas 02

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