(Artè) Trivigno (Pz) – I fuochi di Sant'Antonio e la notte bianca di oggi vedrà, con inizio alle ore 20,30, l'esibizione del nuovo gruppo di musica popolare i Terrania. Per la prima volta in Basilicata, le antiche sonorità popolari e le arcaiche e suggestive note della tradizione lucana si mescoleranno agli incantevoli fuochi rituali della lunga notte trivignese.
Con i Terrania è un ritorno alle origini, protagonista indiscussa l'antica autentica tarantella lucana per un evento artistico e culturale indimenticabile. Un progetto che nasce nel 2009, frutto di una lunga gestazione, lavoro inedito, ricerca e amore viscerale per la musica della nostra terra che, in questo caso, prende una forma nuova, non più quella della riproposta, ma di una nuova proposta, nei contenuti e nella forma con cui si esprime.
Note che affondano le proprie radici nelle tradizioni di una terra antica, cuore nascosto del Sud che si trascina dietro l'immagine di un'anima incontaminata, di uno specchio del nostro passato più remoto e che raccoglie, come uno scrigno, vissuti, melodie, canti e memorie di un'arcaicità sorprendente.
Amore, lavoro, lontananza, svago, gioia, divertimento, serenate, emigrazione, denuncia sociale e culturale, le tematiche della musica dei Terranìa, nell'intento di creare negli spettacoli suggestione, emozioni ed un clima accogliente, rustico e familiare che predisponga le persone al divertimento.
Da qui la scelta di proporre la Musica Tradizionale Lucana, ossia la Tarantella, connotativa della nostra cultura. Oltre ai brani inediti i Terranìa propongono molti brani già noti poichè tipici della cultura tradizionale lucana.
Il suo organico vede vari musicisti professionisti che partecipano alla realizzazione di quest'opera d'insieme condividendo intenti ed emozioni: le tastiere e la già nota fisarmonica di Francesco Fabrizio, la chitarra semiacustica e la nobile mandola di Luca Fabrizio, autenticità lucana nella voce dello storico cantautore e fisarmonicista Agostino Gerardi, il prestigioso basso di Antonio Dagrosa, le creative percussioni di Donato Gerardi e l'arcaico tamburo a cornice, la tammorra e la iatrica danza di Maria Anna Nolè.
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