Con la Prima Festa del Cece Lucano che si è svolta domenica scorsa a Pomarico su iniziativa del Consorzio produttori agroalimentari lucani (Copal) “Le Terre del Gusto” si apre ufficialmente un percorso finalizzato a valorizzare le produzioni del cece lucano al di fuori dei confini regionali. E’ l’impegno emerso nel corso dell’iniziativa organizzata dal Copal con sede a Ferrandina in collaborazione con il Gal Bradanica e l’Associazione del Cuochi Materani e il patrocinio della Provincia di Matera, del Comune di Pomarico, della Camera di Commercio di Matera e del Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino. “Valorizzare il cece lucano – ha affermato il dott. Salvatore Martelli, presidente del Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino – è un ulteriore tassello per tutelare la biodiversità del nostro territorio”. L’assessore provinciale al Turismo, Angelo Garbellano si è soffermato sull’importanza di mettere in atto sinergie tra il pubblico e il privato per lo sviluppo del territorio, mentre Leonardo Braico, recentemente riconfermato alla presidenza del Gal Bradanica ha assicurato il sostegno dell’ente consortile ad eventuali progetti di valorizzazione del cece lucano. “Attraverso il Leader Plus – ha evidenziato – sono state attuate molteplici iniziative per lo sviluppo rurale e la crescita delle imprese, puntando sui progetti di filiera”. Il sindaco di Pomarico, Giuseppe Casolaro ha elogiato l’iniziativa del Copal non escludendo l’avvio di operazioni colturali per il cece lucano in contrada Trincinaro. Tra gli amministratori locali presente anche l’assessore all’Agricoltura del Comune di Ferrandina, Rocco Zito. Ad illustrare le caratteristiche salienti delle leguminose e dei ceci in particolare è stato il dott. Vincenzo Montesano dell’Istituto di Genetica Vegetale del Cnr. “Il cece lucano già citato da Orazio – ha detto – vanta le maggiori produzioni su base regionale proprio in provincia di Matera”. La prima festa del cece lucano è merito della tenacia di Giovanni Grieco, presidente del Copal. “Lo scorso marzo – ha dichiarato – mi sono incuriosito nel vedere un vecchietto all’opera in un campo mentre piantava dei ceci. L’anziano mi ha riferito che la piantagione era stata tramandata dal suo bisnonno. Così ho intuito che questa qualità autoctona è degna di essere valorizzata anche su base nazionale”. Nel corso della serata l’associazione Culturart in costumi d’epoca pomaricani ha riproposto le fasi salienti della raccolta e selezione dei ceci lucani, mentre alla maestria di Carlo Montano, presidente dell’Associazione Cuochi Materani e dei suoi collaboratori è stata affidato il compito di preparare piatti a base di ceci serviti ai cittadini per la degustazione finale.
(bas – 04)