“Direi incresciosa la vicenda che ha riguardato tre operai della Fiat di San Nicola di Melfi che hanno subìto un provvedimento aziendale, rei di aver manifestato contro l’aumento ingiustificato (a fine mese è prevista l’ennesima settimana di cassa integrazione) dei ritmi di lavoro senza che questo avesse uno straccio di accordo sindacale”. Lo afferma in una nota il sindaco di San Fele Gerardo Fasanella.
“Il provvedimento aziendale – prosegue – di fatto sancisce la fine del rapporto di lavoro per i tre sfortunati ragazzi, uno dei tre fra l’altro, prossimo alle nozze. L’unica nota positiva di questa triste vicenda è stato lo straordinario clima di solidarietà che gli operai hanno saputo mettere in campo. E non era scontato che accadesse soprattutto se si considera il particolare momento di crisi economica-finanziaria. Naturalmente questo non può che fare onore ai lauti manifestanti che hanno scritto una nuova e bella pagina di vita aziendale. Ho partecipato anch’io alla manifestazione di protesta che si è tenuta tra la notte dell’8 e il 9 luglio u.s. e la mia presenza davanti ai cancelli voleva testimoniare la vicinanza di San Fele agli operai vittime del provvedimento, nonché all’intera classe operaia. Insomma, una voce in più che si aggiungeva all’immenso coro del dissenso. Io ritengo – sottolinea il promo cittadino di San Fele – che la Fiat sbagli ad alzare i livelli di tensione, sbagli ad esasperare gli animi e le dignità di ognuno, continua ad essere in errore se crede che da tutto questo possa trarne anche il benché minimo beneficio. Il momento che viviamo è sotto gli occhi di tutti, è un momento in cui abbiamo più bisogno di coesione sociale e queste tensioni non aiutano, sono solo l’anticamera di inevitabili e violenti scontri sociali. Io resto fermamente convinto che da soli non si va nessuna parte, oggi più di ieri abbiamo bisogno di buone energie che non si scontrano, occorre che tutti remino dalla stessa parte e che vengano debellate le consolidate logiche di posizione atte solo ad un mero esercizio del potere. Io mi aspetto che nelle prossime ore la prima industria italiana riveda le proprie posizioni e dia l’esempio di come si ricostruisce un dignitoso clima sociale. Non sarebbe la sconfitta dell’industria contro la sua stessa classe operaia, sarebbe semplicemente la vittoria del buon senso”.
BAS 05