SEL: AL FIANCO DELLA CGIL NELLO SCIOPERO DEL 25 GIUGNO

“Sinistra Ecologia Libertà di Basilicata sarà al fianco della CGIL nello sciopero generale di venerdì prossimo, perchè le ragioni alla base dell’iniziativa pongono temi che riguardano il futuro del paese. In un momento così difficile bisogna stare dalla parte dei lavoratori”. Lo annuncia il coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Carlo Petrone.
“La manovra finanziaria del Governo è sbagliata perché ripropone la stessa filosofia economica che ha prodotto la crisi, meno stato più mercato. Una manovra iniqua che colpisce i lavoratori, i cittadini e l’ambiente. E, soprattutto, non tocca le grandi ricchezze e gli speculatori.
Il disegno del Governo è chiaro: tagli ai servizi, agli enti locali e alle Regioni, alla scuola, alla cultura, blocco degli stipendi del pubblico impiego, allungamento dei tempi per andare in pensione, condono edilizio, nessuna politica di investimenti per uscire dalla crisi economica o che orienti l’economia verso uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale e sociale”.
Per Petrone “la crisi è grave e continuerà a produrre effetti molto negativi soprattutto per i settori più deboli e indifesi della società.
Per una regione piccola, e con tanti elementi di debolezza strutturale, come la Basilicata, affrontare la crisi con le ricette proposte dal Governo, dalla Confindustria e da una parte delle classi dirigenti non all’altezza per capacità e solidarietà nazionale, potrebbe porre in discussione la condizione materiale minima dei cittadini e la nostra capacità di costruire un’autonoma strategia di sviluppo.
Per questo la crisi va affronta con un’altra cultura politica e soprattutto mettendo in campo una visione molto diversa della società e dello sviluppo. La crisi si affronta tagliando le spese militari e grandi opere, a cominciare dal Ponte sullo stretto di Messina, tassando le transazioni finanziarie, le rendite e i patrimoni.
Con meno tasse sul lavoro e più tasse a chi inquina e consuma risorse naturali. La lotta all’evasione fiscale non deve continuare ad essere un semplice annuncio propagandistico.
Così come vanno allargate le misure di protezione sociale, come il reddito minimo di cittadinanza, gli asili nido, il fondo per la non autosufficienza. E creare posti di lavoro, come ha fatto l’Europa, con l’economia verde, sostenendone le produzioni e i consumi relativi a fonti rinnovabili, efficienza energetica, messa in sicurezza del territorio, agricoltura sostenibile.
La stessa vicenda di Pomigliano – aggiunge il coordinatore della Sel – è emblematica dell’idea di fuoriuscita dalla crisi economica e sociale: continuare sulla strada della competitività internazionale giocata tutta sul costo del lavoro, comprimendo ulteriormente diritti e salari dei lavoratori, usando il ricatto della perdita di occupazione.
Inoltre, assistiamo a un tentativo di ridurre gli spazi di libertà, in particolare per l’informazione e per l’autonomia della Magistratura.
Intanto, le cronache quotidiane continuano a parlarci di morti sul lavoro che gli indicatori e gli studi attribuiscono all’aumentano dei ritmi di lavoro e delle ore di straordinario; tutte le statistiche rilevano un picco degli infortuni a fine turno a causa della stanchezza che riduce l’attenzione.
Per tutte queste ragioni – conclude Petrone – stare al fianco dei lavoratori e della CGIL è un impegno democratico che dovrebbe interessare tutti quei settori della società italiana che hanno a cuore il futuro del paese”.
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