“La tre giorni di Policoro ha messo a confronto tre generazioni di lucani all’estero e dalle discussioni sono emersi notevoli spunti di riflessione”
“La tre giorni di Policoro è stata un appuntamento importante. Una manifestazione dedicata alle donne, ai giovani e agli uomini emigrati da questa Basilicata vicina non solo con il cuore ma anche con la mente a chi immagina di poter dare alla regione molto più di quello che ha ricevuto. La politica lucana non può ridursi solo ad una guerra di posizionamenti o scontri per dinamiche future ma deve prendere l’esempio virtuoso di chi avverte il senso di appartenenza come momento di unione e non di divisione pur nella consapevolezza che per crescere tutti bisogna ampliare i confini geografici e non solo. Ecco il senso di una conferenza dal titolo planetario che ha fotografato la Basilicata fuori dai confini geografici, pensando a come si possano incrociare le emozioni del cuore di chi è partito, le aspettative di chi è rimasto e di chi vuole ritornare”. E’ quanto afferma il Vicepresidente della Commissione dei lucani all’estero, Luigi Scaglione, a conclusione della Conferenza annuale tenutasi dal 3 al 5 febbraio scorso.
“La Basilicata – sottolinea Scaglione – vuole crescere e aprirsi sempre più al mondo e non solo ai seicentomila residenti fuori regione. Questa la prospettiva nuova che la Basilicata deve vivere per essere protagonista dello sviluppo dell’intero Mezzogiorno. La tre giorni di Policoro ha messo a confronto tre generazioni di lucani all’estero e dalle discussioni sono emersi notevoli spunti di riflessione. Gli amici di prima e seconda generazione hanno nel sangue il grande fascino dei luoghi del cuore, custodiscono l’emozionalità vissuta, un’autentica banca-dati sensoriale che ha immagazzinato sapori e profumi della terra di origine; i discendenti di terza generazione, invece, rincorrono meccanicamente, perché a loro trasferito dal nucleo familiare, il culto del luogo di origine. Analizzando la compresenza di tre generazioni si è assistito a quanto il trasferimento di informazioni legate al concetto di luogo abbia dato i suoi frutti ed abbia rafforzato la memoria storica e le radici di appartenenza”.
Commentando le parole dell’ antropologo francese, Marc Augé: “Il luogo è caratterizzato da tre elementi: è identitario e cioè tale da contrassegnare l’identità di chi ci abita; è relazionale nel senso che individua i rapporti reciproci tra i soggetti in funzione di una loro comune appartenenza; è storico perchè rammenta all’ individuo le proprie radici”, Scaglione evidenzia che “le testimonianze, esplicitate dalle parole, sono la mediazione che stabilisce un legame tra un luogo e gli individui, il peso delle parole diventano evocative di significati più vasti; così luoghi che non esistono più se non nelle parole che li evocano, divengono stereotipi; la parola crea l’immagine, produce il mito e allo stesso tempo lo fa funzionare”.
“Ai giovani lucani – continua il Vicepresidente della Commissione – si è voluta dare la testimonianza di quanto la Basilicata sia cambiata nel corso degli anni. Un cambiamento che ha trasformato le località e i paesi lucani in piccoli centri cittadini organizzati anche con offerte turistiche e imprenditoriali ben allocate sul territorio, realtà oggetto anche di scambi esperienziali che debbono contrapporsi allo status delle grandi metropoli”.
“Una Basilicata planetaria – conclude Scaglione – perché aperta a nuove esperienze da e per il mondo, affinché il presente e il passato possano essere elementi indelebili del ‘lucano altrove’, esperienze messe a confronto e arricchite da suggerimenti condivisi che si perfezioneranno nei prossimi mesi con la pianificazione di eventi che da oltreoceano si incroceranno con le linee guida per il triennio 2011-2013, messe a punto dalla commissione regionale dei lucani all’estero e condivisi con il presidente Antonio Di Sanza ed il collega Francesco Mollica che il Consiglio regionale di Basilicata tutto, mi auguro condividerà”.