Il capogruppo chiarisce che i Popolari uniti lavorano per “la nuova politica” e non intendono dare vita ad un nuovo soggetto politico
“Nei ‘Lunedì dei riformisti’, che per iniziativa di Gabriele Di Mauro sta stanando la politica ed i suoi modelli consolidati di ragionamento tra pochi intimi, ieri ci si è chiesti se si può essere ottimisti nel superamento della crisi della politica, in un confronto a più voci con i giovani rappresentanti di alcune forze presenti sul territorio. La risposta è stata: si. Nonostante tutto, si. Il perché della positiva risposta sta nella passione della gente a credere nel confronto sereno su temi e problemi veri della gente, non per cercare un motivo di differenziazione e lì costruire poi la propria strategia, ma per guardare alle idee ed ai progetti che i giovani devono mettere in campo per non commettere gli errori dei meno giovani”. E’ quanto dichiara il capogruppo dei Popolari uniti in Consiglio regionale, Luigi Scaglione.
“Certo, una classe nuovista – aggiunge Scaglione – si potrebbe dire ha preso il sopravvento, vedendo ad esempio l'età anagrafica dei vertici istituzionali della nostra regione, ma di fatto nel potere decisionale bisogna ora compiere il grande salto andando al cuore del problema vero. E cioè a costruire anche una competizione vera tra la classe dirigente – burocratica delle strutture regionali e para regionali che immaginano di perpetuare il proprio essere quasi per diritto divino. Uno degli elementi distintivi di questo progetto nuovo deve essere la nuova politica dove la confusione di ruoli (maggioranza e minoranza, governo e opposizione) non è più tollerabile; come non è tollerabile la smania di governare i processi amministrativi da soli, non avendo i numeri ma soprattutto dopo aver chiesto un consenso plurale per vincere le elezioni. Su questo lavorano i Popolari uniti e su nient'altro e su nessun progetto di nuovo soggetto politico come ha ben dichiarato il segretario Antonio Potenza”.
“Questo devono comprenderlo bene il Pd e la sua classe dirigente – conclude Scaglione – che hanno ragione a loro volta di chiedere una condivisione dei processi innovativi nel segno della coerenza e su questo, costruire invece un futuro possibile per la nostra regione dove emerga chiara e forte l'alternativa al governo di centro – destra ed ai suoi finti processi innovatori che tagliano le gambe al Sud, non finanziano i progetti di infrastrutturazione ed ai nostri giovani tolgono la speranza di credere ancora in un Paese moderno e funzionale. Un coraggio che a volte manca nella politica lucana dove si inseguono e si ispirano vecchi metodi e schemi consumati per smuovere le acque”.