“L’impatto del federalismo municipale sui bilanci del Sud sarà molto pesante con una riduzione dei trasferimenti anche del 40%. Occorre che per il 2011, 2012 e 2013 il sistema compensativo degli introiti della fiscalità immobiliare garantisca comunque tutti i Comuni rispetto al consolidato del 2011”. E’ quanto chiede Vito Santarsiero, in qualità di delegato Anci alle politiche per il Mezzogiorno, intervenendo sul tema del federalismo municipale che sarà al centro della prossima Assemblea nazionale dell’associazione, prevista a Padova dal 10 al 13 novembre prossimi.
Spiega il presidente di Anci Basilicata: “Questo significa che se il gettito complessivo del sistema connesso all’Imu ed alla fiscalità immobiliare determina un gettito superiore complessivo ai 12, 5 miliardi di euro, grosso modo la somma trasferita oggi dallo Stato ai Comuni, solo la parte superiore ai 12, 5 miliardi diventa un surplus per i Comuni che hanno la possibilità di introitare maggiormente; il resto, invece, deve essere utilizzato a garanzia del fatto che non ci sia abbattimento degli introiti per le casse per tanti Comuni”.
Lo stesso delegato Anci ribadisce la necessità che entro il 31 dicembre 2013 vengano definiti sia i fabbisogni standard che la relativa consistenza del fondo di perequazione. “E’ necessario che dal 1 gennaio 2014 i Comuni possano essere garantiti rispetto ai servizi essenziali per i cittadini”, una condizione che si è notevolmente aggravata anche in conseguenza dei tagli operati dall’ultima manovra sulla spesa corrente. “Il mio Comune non riesce ad erogare in maniera ordinaria il servizio mensa nelle scuola, abbiamo i trasporti a rischio ed è una situazione che mediamente tutti i Comuni del sud ed in generale di tutta Italia”, ricorda il sindaco di Potenza .
Tornando ai temi della prossima assemblea Santarsiero si augura che la questione meridionale torni al centro dell’agenda politica e del confronto con il governo. “Siamo in attesa di un incontro con il ministro Fitto, in programma giovedì prossimo, per avviare una discussione sulle emergenze infrastrutturali per il Mezzogiorno. Vogliamo un piano per il Sud serio che aggredisca le grandi questioni infrastrutturali,da quelle mobilità a quelle energetiche a quelle dei servizi”. Secondo il delegato Anci servono anche risorse adeguate, “quanto meno quelle che erano state fino adesso destinate, e mi riferisco ai fondi FAS, che devono irrorare questo piano ed essere rimpinguate di quanto è stato distolto”. Così come appare opportuna una Banca del Sud che non “sia un carrozzone, ma un istituto finanziario radicato ed al servizio dei nostri territori”.