“Le criticità della Sanità lucana sono tali da non poter essere affrontate solo attraverso una politica di tagli. Servono scelte chiare e nette.
La Fp Cgil non condivide la decisione del blocco del turn over di personale in quanto una tale misura, così generica e trasversale, rischia di penalizzare e di far arretrare anche servizi essenziali e strutture d’ eccellenza, che rappresentano elementi fondamentali per garantire la salute dei cittadini lucani.
Servizi che, al contrario, richiedono investimenti per migliorare la qualità dell’offerta sanitaria e abbattere l’annosa migrazione sanitaria”. Lo afferma in un comunicato il segretario di Fp Cgil di Potenza Angelo Summa, che aggiunge:
“Il coraggio delle scelte in questo momento è fondamentale, si deve avere il coraggio di decidere su quali servizi investire e soprattutto accelerare, con grande senso di responsabilità, la conversione di alcune strutture che rappresentano nel Sistema sanitario Regionale uno spreco in termini economici ed un grave rischio per la salute delle persone, questo soprattutto se si tiene conto che l’organizzazione del sistema non ha subito modifiche da oltre 10 anni e continua a mantenere 17 strutture ospedaliere che spesso offrono gli stessi servizi e non sempre di qualità.
Il problema continua ad essere la mancata razionalizzazione e riconversione della rete ospedaliera già previste nel piano sanitario regionale del 94/97 e mai attuate.
La lunga assenza, nella nostra regione, di razionali, organiche e, soprattutto, coraggiose scelte capaci di delineare obiettivi strategici, individuare modelli organizzativi forti, ha pesantemente penalizzato l’evoluzione dell’intero sistema sanitario regionale, aggravandone i costi e legittimando gli sprechi.
Come tutti sanno, se si fosse proceduto a dare attuazione a tale impostazione, oggi la Sanità lucana si troverebbe sicuramente in una condizione ottimale , e non avrebbe costretto i cittadini e gli operatori a subire i pesanti e trasversali tagli che si stanno mettendo in atto.
Permanere in questa condizione significa compromettere irreversibilmente la sostenibilità finanziaria, la tenuta e la qualità del sistema sanitario regionale.
Occorre, pertanto, dare immediato impulso alla riorganizzazione della rete ospedaliera e dar finalmente corso alla legge di riforma delle Asl, che ha avuto il merito di ridurre da 5 a 2 le Aziende Sanitarie.
Purtroppo dobbiamo constatare che a distanza di 2 anni dal varo della riforma, nessuna azione concreta è stata posta in essere.
Il ritardo nell’attuazione della riforma sta determinando un aggravio economico ed un pericoloso processo di scollamento tra territori dovuto alla mancanza dell’attivazione dei distretti sanitari, altro elemento portante della riforma.
L’aspetto centrale della riforma delle asl è rappresentato dalla semplificazione, ma soprattutto dalla programmazione, in capo solo alle due aziende sanitarie provinciali, in grado di evitare duplicazioni di servizi che sino ad oggi hanno rappresentato una mera competizione tra i vari territori senza tener conto della qualità dell’offerta.
La sostenibilità del sistema sanitario lucano – conclude Summa – non si ottiene sicuramente attraverso tagli indiscriminati: l’obiettivo è raggiungibile adottando una programmazione attenta sia agli aspetti economici, che alla qualità dei servizi offerti ai cittadini”.
BAS 05