Era andata a Parigi, per risolvere un grave problema di malformazione vascolare ma alla fine la soluzione al suo problema l'ha trovata a Potenza, dopo essere passata per la drammatica esperienza del coma. E' la vicenda a lieto fine di una diciottenne lucana, affetta da una malformazione artero-venosa encefalica, un difetto congenito del sistema vascolare, costituito da vasi sanguigni aggrovigliati e dilatati nei quali l'arteria fluisce direttamente nella vena senza incontrare la resistenza dei capillari. Tra le conseguenze di questo difetto c'è la manifestazione di crisi epilettiche e appunto dopo una crisi del genere, nella scorsa estate, le era stata diagnosticata una MAV (malformazione artero-venosa) encefalica, nella regione rolandica, profonda a destra. Per affrontare il problema, un mese fa la giovane era volata a Parigi per sottoporsi a un procedimento endovascolare di embolizzazione presso il centro più prestigioso al mondo per tale trattamento. E' una tecnica di radiologia interventistica in rapida espansione ma che vanta una storia ormai ultraquarantennale. L'intervento consiste nell'occlusione del vaso o dei vasi. In questo caso la scelta dell'embolizzazione parziale si è rivelata controproducente e non ha dato il tempo di procedere nei mesi successivi al tentativo della occlusione completa della malformazione vascolare encefalica; la settimana scorsa la MAV si è rotta ed ha determinato una grave emorragia cerebrale che ha ridotto la giovane in coma grave.
La paziente è stata ricoverata presso la Neurochirurgia del San Carlo e prontamente operata dal direttore del Dipartimento chirurgico, il primario neurochirurgo Paolo Severino che ha asportato sia l'ematoma sia la Mav encefalica. Dopo l'intervento la paziente si è prontamente risvegliata e allo stato attuale non presenta nessun deficit.
Il direttore generale dell'AOR San Carlo, Giovanni De Costanzo, ha espresso la propria soddisfazione per questo caso di successo: “Si conferma così la vocazione di eccellenza dell'Azienda ospedaliera, assicurata dall'elevata qualità dei suoi professionisti, dall'avanzata composizione del parco tecnologico, dalla costante attenzione all'innovazione organizzativa. I cittadini lucani devono sapere che il San Carlo sa e può rispondere in modo adeguato anche a problemi e patologie di elevata complessità”.
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