Il consigliere del Pdl interviene in merito all’ “Apertura degli Stati generali della Salute”
“Si è svolta questa mattina – ricorda Napoli – l’apertura degli Stati generali della Salute alla presenza delle autorità ecclesiastiche, dei presidenti del Consiglio e Giunta regionali, dei responsabili politici del settore e dei rappresentanti delle forze sindacali e del mondo del volontariato. Un’ampia e qualificata partecipazione, dunque, per discutere in merito ad una problematica di estremo interesse, oltre che di grande attualità per la nostra regione. La salute quale sinonimo di Sanità è evidente essere materia di discussione da tempo nell’ambito politico, non solo, ma in tutti i settori della vita civile che sono collegati più o meno direttamente con questo ramo della pubblica amministrazione che risulta essere troppo spesso pomo della discordia per quanto concerne programmazione e gestione delle risorse e delle strutture ospedaliere distribuite sul territorio”.
“Sicuramente apprezzabile e degna di nota l’iniziativa del Governo regionale, dal momento che è indubbio che tali momenti di riflessione che vedono il coinvolgimento dei soggetti protagonisti della realtà regionale possano servire a discernere meglio e, possibilmente a trovare soluzioni adeguate per il miglioramento della qualità dei servizi offerta dalla sanità pubblica. Quello su cui ci permettiamo di eccepire – continua Napoli – è il non proprio esatto riferimento ai principi e valori del Sistema sanitario regionale, avendo nostro malgrado dovuto constatare nel corso di questi anni, tutta una serie di disfunzioni che hanno portato ad un deficit del settore quanto meno preoccupante e ad una consistente emigrazione sanitaria. I dati forniti dalla relazione annuale della Banca d’Italia – sottolinea Napoli – evidenziano la maggiore frequenza di ricoveri definiti inappropriati, ma anche il tasso di ospedalizzazione maggiore rispetto al dato nazionale, 197 ricoveri a fronte di 187, il che significa, essenzialmente, che la tanto decantata medicina sul territorio non è proprio così in auge in Basilicata. Da tenere, inoltre, presente – aggiunge Napoli – il dato riferito alla percentuale di gradimento e soddisfazione dell cittadino ricoverato presso le strutture sanitarie regionali: il 13,8 per cento contro il 35,9 nazionale ed il 22,2 del Mezzogiorno. Per quanto concerne, poi, il tasso migratorio, il dato è pari al 21,9 per cento con un saldo negativo pari al 10 per cento, compensato in parte dai ricoveri dei non residenti in regione”.
“Occorre – dichiara il consigliere del Pdl – partire da tali dati reali per affrontare seriamente i problemi della Sanità lucana, dati che parlano da soli e non hanno di certo bisogno di forbite interpretazioni, quanto piuttosto appare necessario prenderne atto senza enfatizzare la qualità e l’equità dei servizi. Ben venga il confronto con la società civile, valide le iniziative come quella degli Stati generali della Salute, senza però dimenticare che la trasparenza nella gestione delle risorse, la sicurezza nella erogazione dell’assistenza e la sostenibilità dell’intero sistema sanitario sono ancora di là da venire. Da parte nostra vi è il sincero auspicio che, in tempi brevi, si possa giungere ad una Sanità davvero a misura di cittadino e ci batteremo per questo, ma le forze di maggioranza che governano la Regione, dovranno finalmente e per intero tralasciare ogni intervento finalizzato a mantenere inutili e dannose rendite di posizione, operando solo in direzione del soddisfacimento dei bisogni del territorio, attuando una politica sanitaria efficiente ed equidistribuita in modo ottimale su tutto il territorio”.