Radice (Veri Valori) su viabilità regionale

“Ancora morti sulla Melfi Potenza. Bastano pochi mesi che questi eventi luttuosi si ripetono con una sistematicità inaudita su detta arteria. Purtroppo in questa regione l'attenzione allo stato della viabilità e della pericolosità di alcune arterie è pressoché inesistente. Il piano della viabilità regionale, da me proposto e ad approvato nel lontano 2003, è stato completamente disatteso. Tutte le novità, che dovevano anche sottrarci a questo stato di sofferenza strutturale della viabilità lucana, sono state disattese e sostituite dall'ordinarietà degli interventi”. Lo afferma il responsabile regionale del movimento politico Veri Valori Aldo Michele Radice.
“Si è voluto inseguire un sogno, la Saurina, – prosegue – sapendo che non si sarebbe mai realizzata, non solo per l'elevatissimo costo, ma soprattutto per la scarsità di utenza che ne sconsigliavano e ne sconsigliano la realizzazione, proponendo per questo, tempo addietro, una soluzione fattibile. Niente da fare. E intanto sulle strade trafficate quotidianamente nessun intervento significativo teso a lenire questa piaga, che sistematicamente si ripete sulla Potenza Melfi.
Erano queste le motivazioni di fondo – sottolinea Radice – che mi spinsero a sostenere, quando Di Pietro era Ministro delle Infrastrutture e venne in Basilicata a portare 200 milioni di euro per la viabilità, e a segnalargli con insistenza l'opportunità di destinare i fondi in modo significativo e produttivo, ossia 100 milioni sulla Potenza Melfi che, aggiunti ad altri 50 miliardi di vecchie lire da me ottenuti su uno dei piani triennali della viabilità Anas, avrebbero consentito l'avvio del raddoppio della predetta strada; 80 milioni sulla Ferrandina Matera, arteria altrettanto trafficata e pericolosissima; e gli ulteriori 20 milioni per il completamento della Tito Brienza.
Nulla di tutto questo, perchè il buon Presidente De Filippo ha preteso che le somme fossero destinate alla fantomatica Saurina, pur sapendo di immobilizzare tali risorse finanziarie insieme a quelle già giacenti e rivenienti dalle roialty del petrolio, risalienti al 1994. Risultato i 200 milioni di euro il Governo Berlusconi li ha recuperati per altro, adducendo la giustificazione che non erano stati spesi, in vero neanche impegnati.
Ed intanto – conclude Radice – la Saurina non verrà mai realizzata, la Ferrandina Matera rimarrà chissa per quanto altro tempo nel suo stato di fatto, la Tito Brienza, che pur aveva un finanziamento di 80 miliardi di vecchie lire, non potrà contare su ulteriori risorse e sulla Potenza Melfi si continuerà inesorabilmente a morire”.
 

BAS 05

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