Il piano di ridimensionamento scolastico e l’approvazione all’unanimità del punto all’ordine sulla persecuzione delle comunità cristiane in Iraq: questi i due argomenti su cui si è deliberato nell’odierna seduta in Consiglio provinciale di Potenza. Il primo se pur buono nel metodo presenta ancora criticità, il secondo, proposto dal coordinatore dei gruppi di opposizione, Aurelio Pace, ed approvato all’unanimità, verrà sottoposto all’attenzione del Presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri, perché si intervenga a difesa dei cittadini iracheni di religione cristiana e perché l’Italia conceda a chi ne facesse richiesta il diritto d’asilo. Lo rende noto lo stesso Aurelio Pace in un comunicato stampa.
“La minoranza riconosce il metodo della condivisione come uno strumento che funziona. Infatti, pur restando vive alcune criticità nel merito del ridimensionamento scolastico, il dialogo ha permesso di poter preservare con un colpo di reni la scuola primaria di Giuliano: un investimento culturale, infrastrutturale e territoriale importante la cui salvaguardia è stata richiesta anche da parte della minoranza in Consiglio comunale di Potenza. Il capoluogo, però, perde la primaria di Malvaccaro. Un nuovo colpo inferto ad un quartiere già periferia sociale pur nel cuore della città. Una difficile situazione che affronteremo sul piano politico come minoranza e attraverso i nostri riferimenti regionali.
Con rammarico poi, denuncio come, condizionata da scelte ingiustificabili del Comune di Avigliano, verrà chiusa la direzione scolastica di Filiano. Ciò rappresenta oggi elemento politico e amministrativo di difficile soluzione ed è stato motivo della mia astensione nel voto al piano di ridimensionamento scolastico. Un segno politico che auspico verrà raccolto dal Consiglio regionale”. Pace, viene poi all’approvazione all’unanimità del punto all’ordine sulla persecuzione delle comunità cristiane in Iraq. “I cristiani in alcuni paesi sono la minoranza. In Iraq, Pakistan, Indonesia, Iran sono un bersaglio, sono braccati casa per casa, sono morti, e ciò non è tollerabile”. Questa scia di sangue e violenza va fermata. Gli uomini e in alcuni casi i vertici politici che vogliono far vedere erroneamente negli occhi dei cristiani il riflesso di occidentali oppressori, vanno fermati. “Facendo leva sull’ignoranza e sul bisogno non si oppongono, quando essi stessi non ne sono i fomentatori, ad azioni che nulla hanno a che fare con la fede. Dai nomi diversi ma unitaria nell’essere tensione dell’uomo al trascendente, questa non può essere lasciata alla rassegnazione del moderno martirio e va, invece, difesa anche attraverso la conoscenza”. Seme da cui nasce la libertà per tutti gli uomini. Seme che impedirà, dove non c’è l’annullamento fisico ma si vuole attuare quello culturale, di accanirsi ferocemente, un giorno alla volta, contro uomini che vogliono solo poter pregare”.
(bas – 04)