PROVINCIA PZ, PACE (OPPOSIZIONE) SU PIOT

“Perché la Provincia possa fare concretamente e correttamente la sua parte nello sviluppo dei Pacchetti Integrati di Offerta Turistica, questa deve necessariamente stare nei processi decisionali, contribuendo per quelle che sono le proprie deleghe e la sua vocazione alla nascita di un polo turistico forte, longevo, produttivo. Un polo che, con i PIOT registra un passo indietro rispetto al Piano Regionale Turistico nella misura in cui si attribuisce al di là di segni evidenti vocazione turistica a tutti i territori indiscriminatamente e si corre il serio rischio di disperdere finanze che dovrebbero essere concentrate”. Lo dichiara il coordinatore dei gruppi di minoranza in Consiglio Provinciale di Potenza, Aurelio Pace, a commento del dibattito svoltosi nel corso dell’ultima assise.

“Siamo tutti turisti e tutti decidiamo le nostre mete sulla scorta dei patrimoni culturali di cui vorremmo godere ma soprattutto in funzione della presenza o meno dei servizi, predisposti a sentirci accolti. Sono convinto che l’implementazione e la futura gestione dei PIOT non possano prescindere da tali premesse: estremamente semplici ma non per questo prive di stringente fondamento, come non possano bastare gli indirizzi generici contenuti nel bando a discapito di obiettivi già identificati su cui operare. Tanto più che avendo i PIOT compartecipazioni pubbliche e private è necessario che queste siano garantite da velocità ed efficienza della Pubblica Amministrazione i cui tempi non spesso non coincidono con quelli dell’imprenditoria”.

“Le nostre meraviglie – continua Pace – sono circondate da deserti infrastrutturali materiali e immateriali che ne impediscono la fruizione, la classe imprenditoriale di settore, cui va riconosciuta testarda caparbietà nel fare turismo nonostante le carenze, vuole formazione mirata, tempestiva, dall’alto valore concorrenziale, perché convinta di come non ci si possa improvvisare operatori. La Provincia di Potenza, chiamata da diversi Comuni al ruolo di partner pubblico, può e deve rispondere intervenendo su entrambi i fronti, appropriandosi definitivamente di deleghe piene, utilizzando le strutture di cui è dotata, penso nel contesto formativo all’APOF-il e facendo da collettore con le realtà custodi del know-how, l’Unibas ad esempio”.

“Serve, chiude il coordinatore, un marchio unico di qualità turistica per la Basilicata. Un ombrello sotto il quale armonizzare ed esaltare tutti gli attori coinvolti, che possa darsi regole comuni, che possa promuovere servizi alle imprese. Che sia lo stemma di un riconosciuto posizionamento della regione nel variegato panorama turistico nazionale ed internazionale. Un marchio pronto ad intercettare i nuovi mercati”.
(bas – 04)

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