“L’emergenza immigrati che ha colpito Lampedusa e che, ancora in queste ore, continua ad impressionare per la sua portata umanitaria l’intera opinione pubblica nazionale, avrà quasi sicuramente, a quanto pare, risvolti anche in Basilicata. Le recenti decisioni prese, all’insaputa della Regione, dal Ministero dell’Interno, con il coinvolgimento del Comune di Palazzo San Gervasio, ci inducono ad una breve ed attenta analisi sul trasferimento dei profughi nella nostra comunità”. Lo afferma in una nota Savino Italiano di Progetto Democratico.
“Partendo dal presupposto che non sia il momento né di demonizzare, né di enfatizzare, come spesso accade sull’onda della emotività, – prosegue – alcuni chiarimenti si impongono. Primo, perché riteniamo che i cittadini palazzesi ed i migranti abbiano gli stessi diritti e doveri; secondo perché la straordinarietà che si troverà ad affrontare Palazzo San Gervasio richiede sobrietà, accuratezza e compartecipazione.
Il centro di accoglienza, ritenuto inadeguato e negato agli stagionali lo scorso anno con una ordinanza dal Sindaco Pagano, certamente appare ancora oggi inidoneo ad essere trasformato in un centro CIE. Un centro, cioè, dal quale i profughi, teoricamente, non potrebbero uscire prima della loro identificazione; mentre le recenti notizie che giungono dall’altro centro CIE di Manduria suscitano non poche preoccupazioni per il mantenimento dell’ordine pubblico. A maggior ragione in un piccolo comune, come il nostro, di appena 5000 abitanti.
Ancora peggio potrebbe andare se, con l’arrivo dei flussi migratori stagionali, il numero nella zona aumentasse sensibilmente. Perché, già come accaduto ovunque, il dato dei 500/600 immigrati è solo iniziale, non potendo prevedere se e quanti ancora ne sbarcheranno.
Alla luce di quanto esposto, confermando che l’impegno alla sensibilità per i valori e l’etica che perseguiamo sull’accoglienza è da promuovere, confermiamo la nostra preoccupazione per le decisioni frettolosamente assunte. Soprattutto quando, a margine di una emergenza straordinaria che colpirà Palazzo S. G., alcuni esponenti della maggioranza partono per 10 giorni impegnati in un gemellaggio in Canada, lasciando esposta la comunità a rischi di ordine pubblico.
Chiediamo che si porti al più presto la cittadinanza a conoscenza di come si intende gestire l’emergenza sotto il profilo assistenziale ed organizzativo. E quali misure si adotteranno in caso di problemi già avvenuti in altre situazioni simili.
Infine, visto che non ci limitiamo alla strumentale critica politica, – conclude il rappresentante di Progetto Democratico di Palazzo San Gervasio – resta ferma la nostra proposta di aderire a quanto annunciato dalla Regione Basilicata e dal Presidente De Filippo in particolare. La soluzione migliore, infatti, è quella di sistemare i profughi, previo coinvolgimento di tutte le amministrazioni che a vario titolo possano essere coinvolte, in vari comuni della Basilicata. Così come accaduto a Mezzanego in Liguria, in un articolo pubblicato poco tempo fa su La Stampa, alla dignità dell’ospitalità si aggiungerebbe anche l’integrazione”.
BAS 05