“La situazione ciclica di crisi che vive il Consorzio di Bonifica Alta Val d’Agri è “figlia” della questione più complessiva che riguarda la gestione delle risorse idriche nella nostra regione e che richiede maggiore determinazione e coraggio per sopprimere, in tempi brevi, i Consorzi di Bonifica e realizzare un unico ente di gestione, che non può certamente essere l’Eipli ma deve caratterizzarsi per autonomia territoriale”. A sostenerlo è il presidente del Gruppo IdV alla Provincia di Potenza Vittorio Prinzi sottolineando che “è necessario liberare i dipendenti del Consorzio Alta Val d’Agri dalle preoccupazioni che si ripetono ogni tre-quattro mesi a causa del salario che tarda ad essere erogato. Proteste sindacali e di lavoratori, manifestazioni, scioperi segnano da anni la vita del Consorzio come il rituale di incontri in Regione a cui chiedere fondi aggiuntivi al ripiano, anche questo tradizionale, del deficit accumulato dall’ente consortile nel corso dell’anno. Una situazione incancrenita anche per effetto di gestioni commissariali che durano da troppo tempo. Per questa ragione – continua Prinzi – lo stato di esasperazione dei dipendenti è più che comprensibile. Si tratta però di dare risposte non più limitate al contingente del salario che va garantito nei tempi dovuti, quanto piuttosto di procedere al riordino degli enti strumentali definendo una strategia chiara per Acqua Spa, Acquedotto Lucano, l’Autorità di Ambito Territoriale Acqua e, di conseguenza, il destino dei tre Consorzi di bonifica, rilanciando la battaglia delle Regioni Basilicata e Puglia per la soppressione dell’Eipli”.
Secondo Prinzi “la Val d’Agri che insieme al Senisese è l’area macrofornitrice di acqua non può pagare il prezzo più alto dell’attuale situazione. Non è infatti un mistero che gli agricoltori valligiani hanno mille valide motivazioni per essere insoddisfatti dei servizi irrigui e per le esose cartelle di pagamento. Dal punto di vista tariffario continuiamo a sostenere – ribadisce il presidente del Gruppo IdV – che non è possibile che le comunità della Val d’Agri al pari di quelle del Senisese paghino l’acqua sia ad uso potabile che irriguo ed industriale con benefici diretti troppo limitati alla bolletta di Acquedotto Lucano per il consumo casalingo. Anche su questo è indispensabile un’iniziativa istituzionale coinvolgendo la Provincia di Potenza”.
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