A parere del consigliere regionale di Sel “il personale della scuola è chiamato a dar prova, con lo sciopero generale della Cgil del 6 settembre, di non essere disponibile a subire nuove riduzioni di diritti e nuovi attacchi alla scuola pubblica“
“I precari non possono aspettare 37 anni per diventare di ruolo”. E’ quanto afferma il capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, secondo il quale ”l’avvio delle operazioni di assegnazione delle cattedre scolastiche ai docenti precari, iniziate oggi anche a Potenza, conferma l’incapacità del Governo di una visione strategica sull’istruzione e sulla formazione e di un disegno del sistema all’altezza della società della conoscenza”.
“La storia più emblematica che sta caratterizzando queste operazioni – aggiunge Romaniello – è quella dell’insegnante di Caltanisetta, V.D.A., che a 63 anni e dopo 37 anni di precariato ha ottenuto per il nuovo anno scolastico la prima nomina di ruolo, con la speranza di poter andare in pensione tra due – tre anni. Sarà pure un caso limite, ma i primi assunti a tempo indeterminato non sono di certo freschi di laurea, in quanto hanno alle loro spalle anche più di due decenni di precariato”.
Romaniello evidenzia che “il caos delle nomine di questi giorni è amplificato dalla realizzazione di due differenti graduatorie, l’una relativa al biennio 2009-2011 e l’altra al triennio 2011-2014. Le immissioni in ruolo avvengono in maniera differente: i neo immessi non avranno le stesse garanzie economiche dei loro predecessori ed i precari che resteranno a casa saranno ancora di più, perché i tagli non si sono fermati. Noi al contrario – afferma Romaniello – pensiamo che contro l’ottica economicistica della riduzione e del risparmio, occorre promuovere nuovi investimenti nel sistema, la valorizzazione del ruolo degli insegnanti, la generalizzazione della scuola dell’infanzia (perché è lì che colmano le differenze culturali e sociali), l’elevamento vero dell’obbligo scolastico, un sapere libero e aperto che accetti la sfida della multiculturalità, una cultura del rispetto e della condivisone delle differenze”.
Nel sottolineare che “i tagli alle risorse delle scuole impoveriscono i processi formativi, tagliano il tempo scuola, aumentano il numero di alunni per classe impedendo interventi individualizzati che offrono opportunità di recupero nel percorso scolastico” il capogruppo Sel aggiunge che “il licenziamento dei precari, mascherato dalle assunzioni che stanno avvenendo in questi giorni, priva le scuole ed il Paese di professionalità consolidate e impedisce il ricambio generazionale necessario ad una scuola al passo con i tempi. Inoltre, il blocco del Contratto di lavoro e degli scatti di anzianità impoverisce i lavoratori della scuola e ne mortifica la professionalità. Anche per questo il personale della scuola è chiamato a dar prova, con lo sciopero generale della Cgil del 6 settembre, di non essere disponibile a subire nuove riduzioni di diritti e nuovi attacchi alla scuola pubblica. Per quanto riguarda la Basilicata incalzeremo l’assessore Mastrosimone per evitare che – conclude Romaniello – si ripetano i ritardi dello scorso anno scolastico nell’attivazione dei progetti per i docenti precari e l’incremento dell’offerta formativa dei ragazzi attraverso i corsi finanziati direttamente dalla Regione”.