"La proposta di Federico Pace, se l'intenzione fosse seria, è da rigettare senza esitazioni. Prevedere un ticket per l'ingresso dei non residenti a Potenza è un po' come ritornare alla tassa sul grano: l'accesso al capoluogo di tantissime persone deriva per lo più dal fatto che lì svolgono il proprio mestiere, ci mancherebbe altro che si debba pagare per lavorare. L'assessore faccia come suggerisce il suo leader Bersani: se i soldi sono finiti, si rimbocchi le maniche". Sergio Manieri, Coordinatore Provinciale di Potenza dell'Italia dei Valori, commenta così l'ipotesi diffusa sugli organi di stampa.
Prosegue Manieri: "La semplice emulazione di ciò che accade altrove evidenzia che a Federico Pace sfuggono le diverse giustificazioni dei dazi di ingresso per città come Londra o Venezia: possono essere validi, infatti, per scongiurare inquinamento eccessivo o per tutelare patrimoni culturali; ma in una città come Potenza, non solo mancano queste motivazioni ma anzi ve ne sono diverse per rendere controproducente il pagamento dell'entrata che, ad esempio, svantaggerebbe il trasporto merci e la nascita di nuove aziende. Se poi si volesse considerare qualche risidua velleità di attrattiva turistica per la Città di Potenza, allora bene farebbe l'amministrazione comunale ad offrire piuttosto un bonus per chi si reca a visitare la città".
"Inoltre, l'assessore Pace – conclude il Coordinatore Idv – ha forse ipotizzato una sorta di esenzione per chi si reca presso l' Ospedale "San Carlo"? Oppure pensa sul serio di fare soldi approfittando delle necessità primarie dei cittadini? Non è limitandosi a battere cassa che si favorisce la ripresa, questo è un atteggiamento da amministrazione poco illuminata: serve al contrario stimolare i consumi e la produzione sostenendo il ceto medio-basso e incentivando l'innovazione tecnologica".
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