"In questi giorni di inizio anno stiamo assistendo, nel nostro capoluogo di regione, a un teatrino politico indegno. La Città e' ormai alla mercé di senatori e politicanti che da buoni burattinai dirigono la commedia dell'assurdo, con burattini fabbricati da loro e a loro immagine e somiglianza". Lo afferma, in un comunicato stampa, Mary Zirpoli, Responsabile Dipartimento Pari Opportunità di Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale. "Tra un atto e l'altro di questa commedia – aggiunge Zirpoli – dobbiamo amaramente constatare la totale assenza di quel mondo femminile che, attraverso le tanto volute parità di genere, sono giunte a sedere sullo scranno del Consiglio comunale. Dobbiamo amaramente constatare quanto siano silenti e defilate le nostre note femministe della società civile, le paladine di battaglie mai combattute. Non possiamo non rimanere basiti di fronte al totale e devastante stato di inerzia nel quale si trascinano le donne che dovrebbero fare il loro ingresso nella nuova giunta comunale. Femministe a tempo determinato, sottomesse al volere del loro ' padrino ' nelle cui mani è il destino delle loro cariche e dei loro incarichi. Un'offesa a tutte le donne che ogni giorno spendono intelligenza e cuore per portare avanti un impegno politico, donne libere di esprimersi, di decidere, di sbattere i pugni sui tavoli per far valere le loro ragioni e far sentire la loro voce. Un mercimonio dal quale ci dissociamo totalmente, distante anni luce dal modus operandi delle donne di fratelli d'Italia, distante dalla nostra dignità di individui prima ancora che di donne. Non serve urlare in piazza l'8 marzo e poi inginocchiarsi al potere gli altri 364 giorni, non serve a nessuna donna essere merce di scambio politico tra uomini, essere un dazio da pagare. Non serve a elevare il nostro ruolo ghettizzarci in quote rosa che, come hanno dimostrato le 'contrattazioni' del Comune di Potenza, rappresentano solo un altro modo, per i 'padrini-padroni', di strumentalizzare la donna.
In tutto ciò si tace. I comitati di garanzia tacciono. Perché? Forse la parità di genere, quando viene infranta dal partito cui si appartiene, smette di essere un principio da difendere? Probabilmente è il motivo per il quale certe commistioni andrebbero evitate. La sinistra femminista tace. Probabilmente aspetta che qualcuno la autorizzi ad avere un lieve sussulto di dignità. Ma sarà lieve. Ne siamo sicuri. A questo femminismo, che non giova alle donne ma solo agli uomini, ricordiamo che quei misogini, conservatori e retrogradi dei fascisti hanno rispettato le quote di genere senza che divenisse merce di scambio. Senza strumentalizzare il principio della parità di genere al fine di far ottenere una postazione in più alla propria corrente. Questo teatrino indegno, appoggiato dal silenzio-assenso delle donne, non si era mai visto. Il Pd – si legge nel comunicato – riduce tutto ad un fantacalcio politico, in cui si fanno nomi per riempire postazioni che, solo formalmente, verranno occupate da donne, ma verranno di fatto dirette da uomini. Questo è quello per cui ci battiamo? Ci vorrebbe uno scatto di orgoglio, ma pecunia non olet e non c'è femminismo che tenga difronte a uno stipendio certo a fine mese".
bas04