“Con Michele Cascino – dichiara l'assessore Vincenzo Viti – scompare una splendida figura di intellettuale e di pubblico Amministratore. E’ stato fra i Costituenti della Regione ed ha assunto responsabilità nel Governo regionale, ma soprattutto è stato una personalità che ha fatto della intelligenza politica, della profonda conoscenza dei meccanismi legislativi e amministrativi, di una cultura capace di spaziare oltre gli stretti codici disciplinari e di navigare in quel mare antico nel quale due singolari attitudini all’umanistica e alla scienza si sono incrociate in una miscela straordinaria di equilibrio e di intelligenza, una grande e rispettata risorsa.
Michele era capace di raffinate immersioni nel caleidoscopio della politica, disponeva di una straordinaria abilità nel collegare i fili, spesso misteriosi, delle passioni e di vivere le sfide quotidiane con l’”allure” di una saggezza e di una ironia capaci tanto di sceverare le questioni più banali quanto di elevare quelle meritevoli di più nobili apprezzamenti.
In lui hanno sempre militato una grande onestà intellettuale, un modo disarmato e perfino innocente di arbitrare i contrasti, una acutezza di analisi che lo ha portato ad assumere responsabilità rilevanti nella cabina di regia delle politiche per il Mezzogiorno.
Il suo socialismo non è stato solo una temperie umanitaria, un sodalizio con le speranze e le sofferenze, ma un itinerario intellettuale nutrito di razionalità riformatrice e di ottimismo dell’intelligenza che, rovesciando l’aforisma gramsciano, incrociava un tal quale realismo della volontà, la ostinata convinzione cioè che prima o poi il suo illuminismo aristocratico e gentile avrebbe soffiato nelle vele del mondo ed in quelle della sua piccola grande regione. Giacché il mondo era innanzitutto la sua regione, conquistata partendo da Stigliano e fertilizzata da un lavoro che ha lasciato il segno: una eredità che non sarà facile onorare”.
BAS 05