“Un nuovo riconoscimento che ci incoraggia verso la costruzione di una Convenzione nazionale liberalsocialista di cui facciano parte i partiti, i movimenti e i pezzi della società civile che si riconoscono nella cultura laica e riformista”
“Anche nella rilevazione di gennaio che l'Istituto Tecnè svolge per il quotidiano L'Unità, risulta confermato il trend positivo dei socialisti che l'Istituto diretto da Carlo Buttaroni segnala ormai da mesi: il Psi nel sondaggio realizzato lo scorso 13 gennaio è stimato infatti al 2 per cento”. A sottolinearlo è Rocco Vita, capogruppo in Regione e componente la segreteria nazionale del Psi.
“Un nuovo riconoscimento che – aggiunge – ci incoraggia a proseguire ogni sforzo per costruire, come abbiamo deciso alla Conferenza Programmatica di Fiuggi, una Convenzione nazionale liberalsocialista di cui facciano parte i partiti, i movimenti e i pezzi della società civile che si riconoscono nella cultura laica e riformista. Ma nell’analisi e nel commento del presidente di Tecnè – continua Vita – è possibile cogliere anche un’ulteriore indicazione positiva in risposta al segnale d’allarme per la crescita tra gli italiani del sentimento di antipolitica. Se, infatti, come sottolinea Buttaroni, il problema della coerenza tra teoria e pratica si pone soprattutto nei momenti storici di rapida trasformazione, quando realmente le azioni domandano di essere giustificate teoricamente per essere più efficienti, o si moltiplicano i programmi teorici che chiedono, a loro volta, un punto di ricaduta pratico, vi è una parte importante della società che esprime un’ansia di rinnovamento e di riscatto, il sentimento di un ‘nuovo inizio’, dove il senso del ‘progetto’ sia essenzialmente nel comune sentire di una civile appartenenza”.
“La ‘missione dei socialisti’, dunque, resta – secondo Vita – quella di parlare un linguaggio nuovo, dire che la nostra idea di Italia è completamente diversa da quella sinora indicata dai Governi Berlusconi. E rilanciare il Paese con idee innovative: una riforma fiscale equa, incardinata su patrimoniale e tassazione delle rendite finanziarie; un nuovo welfare a misura delle giovani generazioni, modellato su nuovi diritti e nuovi doveri; investimenti massicci nella ricerca, nella pubblica istruzione. Bilanciando meriti e bisogni, premiando il talento e la creatività, liberando le energie migliori. Una missione – conclude Vita – ancora più rilevante perché, come ci ricorda il Presidente di Tecnè, essa cade in una fase caratterizzata dall’eclissi dei grandi interpreti e dall’indisponibilità di riferimenti culturali e valoriali che alimentino relazioni fondate su una comune appartenenza e, di fatto, rafforza quell’esigenza di buona politica e di partecipazione che i cosiddetti grandi partiti non riescono ad intercettare e di cui faticano a farsi interpreti”.