Per il capogruppo consiliare del Psi “in un settore delicato quale quello ambientale bisogna essere meno estemporanei e non inseguire le emergenze”
“Una classe dirigente, oggi, ma non solo quella del centrosinistra, la classe dirigente della nostra Regione, se vuole recuperare credibilità, deve saper indicare una strada, ma ancora prima deve dare delle risposte immediate che l'emergenza ci impone, riappropriandosi, prima che sia troppo tardi, della ‘buona politica’ che è mancata. In questo senso io penso che qualcosa si stia muovendo: gli interventi annunciati e in gran parte partiti, come quello dell'Osservatorio Ambientale, potrebbero essere importanti e risolutivi anche a garanzia di tutti, a patto però che ci siano anche dei ripensamenti e una seria riflessione critica sul passato”. Ad affermarlo è il capogruppo del Psi in Consiglio regionale, Rocco Vita.
”Il primo insegnamento che ci viene da tutta la vicenda ambientale – aggiunge Vita – è che dobbiamo essere meno estemporanei e non inseguire le emergenze e poi in un settore così delicato vi è più bisogno di dare organicità agli interventi. Insomma, per dirla tutta, la Regione si è fatta trovare impreparata ed inadeguata ad affrontare tematiche così sensibili. Si tratta, dunque, di prevenire ma, soprattutto, vi è l'esigenza di dare definitivamente spazio ad un lavoro ordinario, ad un lavoro che sappia informare, comunicare, che sappia anticipare gli interventi, che sappia soprattutto coinvolgere i territori, le sue rappresentanze, i cittadini tutti, ascoltandoli ed interrogandoli ed interagendo.
Non può essere questo un terreno in cui prendono il sopravvento le rigidità e le individualità, e nemmeno le incomunicabilità che tanto hanno pesato in questi anni. Solo una corretta interazione, un coordinamento delle varie competenze nel rispetto dei ruoli e delle funzioni – sostiene Vita – potrà ricreare condizioni di fiducia tra istituzioni e società lucana; a nulla varranno tutti gli sforzi se già da oggi non si danno segnali chiari in tal senso. A mio avviso, per esempio, la Regione ha il dovere di fare di più soprattutto nel rapporto dell'Eni creando una situazione di minore dipendenza dall'Eni stesso. Oggi non vi è dubbio – prosegue – che siamo ad un punto di non ritorno; si apre una nuova stagione ed è questa la consapevolezza che vi è in tutta la società lucana, tutti vogliamo conoscere, capire, tutti, per fortuna stiamo diventando più attenti e più intransigenti, prima con noi stessi e poi con gli altri. Non vi è dubbio che vi è stato in queste settimane, e questo è un aspetto assolutamente positivo, un diverso approccio culturale. Una maggiore sensibilità ed una maggiore attenzione, un'attenzione anche responsabile da parte di tutti, dal Consiglio alla Giunta regionale, dai cittadini, dagli Enti locali che tanto hanno lavorato in quel rapporto con i cittadini delle loro comunità, dai vari organismi, non perdiamo questa opportunità e per questo dobbiamo procedere rapidamente. E' il momento di un cronoprogramma fatto di norme, atti, atti, provvedimenti da mettere in campo dopo una fase rapida di consultazione. Questo è assolutamente importante con tutte le autonomie locali e con tutto l'associazionismo che è così vivo in Basilicata. Un cronoprogramma – conclude Vita – fatto di priorità che si devono muovere in un quadro chiaro, in un quadro di riferimento certo e questa è la nota dolente, in quel modello di sviluppo di Basilicata che da sempre stiamo richiedendo ed ormai non è più procrastinabile, un modello di sviluppo che ci dia chiarezza su dove va, qual è il futuro della Basilicata all'interno del quale naturalmente possiamo inserirci anche tutte le cose che come partito, ma anche come cittadini riteniamo di introdurre”.