Vicenda Don Uva, il Consiglio approva mozione

Sì dell’Assemblea anche al ricorso alla Corte Costituzionale contro l’art. 38 del decreto legge 83/2012 in materia di energia e ad una mozione sul plesso scolastico di Via Bramante a Matera

Il Consiglio regionale, riunitosi in mattinata, ha deciso, all’unanimità, di autorizzare il presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, a presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro l’art.38 comma 1 del decreto legge 83 del 22 giugno scorso, convertito nella legge 134 del 7 agosto scorso. L’articolo, che prevede la semplificazione delle attività di realizzazione di infrastrutture energetiche e liberalizzazioni nel mercato del gas naturale, stabilisce che le Regioni nel caso vengano chiamate ad esprimere intese o assenso per attività minerarie inerenti gli idrocarburi rispettino termini stringenti. In caso contrario, il Ministero dello sviluppo economico rimette gli atti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la quale, entro sessanta giorni dalla rimessione, provvede in merito con la partecipazione della regione interessata.

L’Assemblea ha poi approvato, all’unanimità, una mozione, primi firmatari i consiglieri Sarra (Pdl) e Braia (Pd), sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, riguardante la chiusura del plesso scolastico di Via Bramante a Matera a seguito di uno studio sulla vulnerabilità sismica delle scuole materane. Con il documento si impegna il presidente della Giunta regionale “a rendere disponibile, per gli alunni frequentanti le classi prime e seconde attualmente dislocate al terzo piano della sede scolastica di Via Marconi, i locali destinati ai consiglieri regionali per le loro attività politico istituzionali, previa verifica della stabilità sismica e della funzionalità igienico sanitaria”. Nella mozione si impegna, altresì, “ad attivare gli uffici regionali a verificare se tra i siti di proprietà della Regione Basilicata, localizzati nella città di Matera, ci siano locali idonei per ospitare temporaneamente le sette classi e nel contempo a reperire e disporre le risorse economiche sufficienti per ristrutturare il plesso di Via Bramante e a rendere agibili e accoglienti i locali di Via Marconi che necessitano di urgenti interventi manutentivi sotto l’aspetto della sicurezza e igienico sanitario”.

Il Consiglio regionale è tornato, poi, ad occuparsi della vicenda Don Uva. Dopo la seduta dell’11 settembre, durante la quale è stata approvata all’unanimità una mozione sostenuta da tutti i capigruppo, con la quale si impegnava il Governo regionale ad assumere tutte le iniziative opportune finalizzate a garantire i servizi e i livelli occupazionali dell’azienda, oggi l’Assemblea ha approvato a maggioranza (14 voti favorevoli di Pd, Idv, Plb, Udc, Sel, Pu, Api e Psi, 6 voti contrari del Pdl e un’astensione, quella di Ial) una nuova mozione. Con il documento, il Consiglio impegna la Giunta regionale “a ricercare un’intesa quadro da sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale, con la quale la Congregazione ‘Ancelle della Divina Provvidenza’ e la Regione Basilicata individuino le azioni necessarie da porre in essere per la definizione della vertenza; a ricercare ogni possibile soluzione, anche di carattere normativo, tale da garantire la continuità dei servizi sanitari in regione, anche attraverso forme di corresponsione diretta delle spettanze dei lavoratori impegnati presso la sede di Potenza; a proporre al Consiglio regionale, in assenza di una disponibilità dell’Ente ‘Don Uva’ a condividere un percorso comune, un piano alternativo in modo da superare la collaborazione con l’Ente stesso”.

Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri Mazzeo (Idv), Navazio (Ial), Vita (Psi), Romaniello (Sel), Napoli, Rosa e Pagliuca (Pdl), Straziuso e Braia (Pd).

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