Tra l’altro, il consigliere Venezia chiede “come si vuole prevenire l’erosione spondale in diversi tratti del Basento e salvaguardare l’incolumità dei cittadini dal pericolo crollo delle strade poderali presenti a ridosso degli argini in questione”
In premessa, il consigliere regionale , sottolinea che “i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del viadotto Calciano 2 sono in situazione di fermo, in attesa di ulteriori interventi, che la gabbionata, realizzata in difesa del pilone gemello a quello crollato nel 2011, ha subito un ulteriore sprofondamento (10 cm) rispetto a quello già evidenziato nel mese di dicembre 2012, che gli uffici competenti dell’Anas di Potenza hanno affermato che il suddetto sprofondamento era previsto anche se non riportato nell’allegata relazione tecnica”.<br /><br />“L’Anas di Potenza – continua Venezia – ha nella realtà eseguito una modifica non riportata nel progetto in quanto la suddetta gabbionata era prevista a spigolo vivo, quindi, ancora più addentrata nell’alveo fluviale, nella relazione tecnica del progetto non è previsto o preannunciato alcun sprofondamento, né l’esigenza di modificare l’andamento della gabbionata stessa. Inoltre, nella relazione tecnica si evidenzia uno scalzamento delle pile del viadotto e non mi è stata concessa la visione, né dello studio dell’alveo fluviale, che l’Anas dice di possedere, né l’esito delle indagini geognostiche effettuate dalla Procura di Matera. Non ho visto alcun calcolo, né idraulico né statico relativo agli interventi svolti. Tutto questo , considerando che l’erosione spondale ha distrutto le gabbionate esistenti, erodendo il terreno di sostegno al manto stradale di alcune strade poderali ivi presenti”<br /><br />Alla luce di quanto esposto il consigliere Venezia interroga il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore alle Infrastrutture per sapere: “come si vuole prevenire l’erosione spondale in diversi tratti del Basento e salvaguardare l’incolumità dei cittadini dal pericolo crollo delle strade poderali presenti a ridosso degli argini in questione; qual è lo stato di conservazione delle fondamenta delle pile 9 e 10, attualmente interessate dal flusso del Basento deviato nella loro direzione; se siano visionabili, in base alla legge 241/90, gli esiti delle indagini geognostiche commissionate dalla Procura della Repubblica di Matera relative alla zona in questione, unitamente allo studio idrografico avente ad oggetto il Basento; se e quante briglie fluviali potrebbero servire per frenare le piene fluviali”. Il consigliere Venezia chiede, inoltre, di sapere: “quale influenza comporta l’apertura delle paratie della diga del Camastra sul flusso d’acqua transitante in corrispondenza del viadotto; se sia mai stata fatta un’indagine sulla reale capienza dell’invaso del Camastra a fronte della quantità di rifiuti presenti sul fondo; se la Regione Basilicata abbia mai appurato la completezza e la correttezza dei progetti dell’Anas relativi al viadotto Calciano 2”. Venezia, infine, chiede di conoscere “se il Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata abbia mai vagliato l’ipotesi, a fronte della costosa manutenzione dei vari viadotti, quindi di numerose campate, di realizzare delle varianti ex-novo per alcuni tratti della rete stradale lucana e, nei casi di attraversamento fluviale, la realizzazione di campate più ampie che diminuirebbero la quantità di pile presenti”.<br /><br /> “Ho visionato – ricorda il consigliere regionale Venezia – i progetti relativi ai lavori effettuati dall’Anas spa sotto la Basentana, all’altezza del viadotto Calciano 2, interessato due anni fa dal crollo di una pila. Nella relazione tecnica allegata vi sono alcune discordanze rispetto alla triste realtà del sito. In primo luogo non ho visto alcun calcolo, né statico, né idraulico, inerente la congruità della scelta tecnica di installare dei micropali valvolati volti a rendere più solide le pile esistenti; non ho trovato alcuno studio relativo all’alveo fluviale, tenuto in debito conto che il letto del fiume in quel tratto è stato stravolto; mi è stato addirittura riferito, da personale tecnico dipendente dell’azienda suddetta, che lo sprofondamento delle gabbionate era previsto. Com’è possibile – chiede Venezia – prevedere uno sprofondamento e non includerlo nel progetto tra i pericoli preventivabili? Possono 40mila euro di lavori pubblici far parte di un danno preventivato ma non incluso nella relazione tecnica allegata? Presidente De Filippo, questo modus operandi è gravissimo e denota un'assoluta carenza di controllo da parte della Regione Basilicata che, fino a prova contraria, dovrebbe essere il soggetto maggiormente interessato alla realizzazione dell'opera”.<br /><br />“Nei progetti dell’Anas – continua Venezia – la gabbionata sprofondata nel dicembre 2012, ulteriormente ribassatasi nelle ultime settimane di 10 cm, era stata progettata con ben altra forma ed andamento, caratteristiche probabilmente modificate in corso d’opera. Durante le ultime piogge è stato, altresì, visibile lo stato di sollecitazione a cui sono attualmente esposte le pile 9 e 10, fenomeno allarmante alla luce del giudizio dato dall’Anas nella relazione tecnica in oggetto, ove si attestano fenomeni di scalzamento della base delle pile del viadotto”.<br /><br />“Presidente De Filippo – dice Venezia – ricordo la sua espressione, di viva preoccupazione, quando le consegnai, nella seduta consiliare n.80 del 2012, le foto aventi ad oggetto la gabbionata sprofondata a Calciano. Adesso Le chiedo di trasformare quella preoccupazione in sete di verità, perché urge capire cosa fare del viadotto Calciano 2, rendendo pubblici sia gli esiti delle indagini geognostiche sia ogni altro eventuale studio idrografico commissionato in merito. La Regione Basilicata ha i mezzi tecnici per dirci se lo scalzamento delle pile possa essere risolto dall’installazione di micropali valvolati ed iniezioni cementizie precedute da idrodemolizioni ( la tipologia d’intervento utilizzata sotto al viadotto in questione ). Presidente, tuttavia, il problema della salvaguardia dell’incolumità pubblica non riguarda solo la ss407, ma anche la rete di strade poderali presenti a ridosso del Basento, minacciate dalla forte erosione spondale esistente tra lo scalo di Calciano e quello dei Giardini di Grassano. Presidente – conclude Venezia – la Basentana, arteria importantissima della rete stradale regionale, è sicura in quel tratto? A Lei l’ardua sentenza”.<br />