“”Nel Ddl stabilità appena approvato dal Senato e ora all’esame della Camera per il voto finale molto interessante è il contenuto del comma 566 che è titolato “Definizione di ruoli, competenze, relazioni professionali, responsabilità individuali e di equipe su compiti, funzioni ed obiettivi, delle professioni sanitarie infermieristiche- ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari”. Così il segretario regionale della Uil Fpl, Giuseppe Verrastro, per il quale “non si tratta tanto di cambiare ulteriormente le norme, quanto di cambiare una cultura, e di costruire – insieme – nuovi progetti, nuovi modelli, nuovi percorsi e nuovi processi, tenendo conto dei cambiamenti che riguardano lo stato di salute della popolazione (nuovi bisogni), le necessità di funzionamento del sistema sanitario e i diversi saperi dei professionisti”.
“Ad oggi – aggiunge – è possibile prendere atto delle seguenti situazioni: le logiche della “spending-review” hanno riguardato prevalentemente le professioni assistenziali infermieristiche e di supporto; il “taglio lineare” è stato il modello privilegiato dalla quasi totalità delle regioni”, mentre “i principi del management moderno, che raccomandano di privilegiare il momento “programmatorio-riorganizzativo” alla “razionalizzazione” (spesso necessitante anche di investimenti), non hanno avuto la considerazione sperata. L'attenzione maggiore – spiega Verrastro – deve essere posta proprio sull'azione programmatoria e riorganizzativa (di competenza regionale, nel rispetto degli indirizzi nazionali), evitando di fissare obiettivi di contenimento dei costi per le direzioni aziendali che, in troppi casi, si trovano obbligate, come pratica applicazione, il taglio di risorse. Il livello governativo ha fatto il proprio dovere definendo gli standard di riferimento (discipline e numero di posti letto rapportati alla numerosità della popolazione).Ora spetta alle Regioni applicare detti principi, con assunzione diretta di responsabilità e il coraggio delle scelte, lavorando su nuovi progetti, a garanzia e tutela degli utenti e dei professionisti del SSN, anche con coinvolgimenti diretti degli stake-holder interessati per rendere evidente che la garanzia di un servizio non è collegata ad “una targa” affissa a parete, bensì è conseguenza diretta di una casistica e dell'abilità dei professionisti (che non può esserci senza casistica)”.
“Certamente vanno realizzate tutte le riorganizzazioni necessarie, ma nel frattempo – conclude Verrastro – vanno garantite le condizioni di sicurezza agli utenti e agli operatori, anche con scelte “pesanti” tenendo conto dei nuovi bisogni delle persone e delle esigenze di funzionamento del sistema, con una attenzione anche ai dati OCSE che, relativamente al Paese Italia, evidenziano +1 medico ogni 1.000 abitanti e -1,5 infermieri ogni 1.000 abitanti. É giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità (parte politica, parte professionale, parte sindacale),con la volontà di riuscire e il coraggio di cominciare”.
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