“La mancanza nel comune di Venosa di aree per edilizia residenziale, ha fatto sì che l’edificazione privata accentuasse in zona agricola il fenomeno delle case sparse, con pesanti ripercussioni sulla gestione del territorio e sul sistema igienico-sanitario delle zone interessate. Tale situazione – spiega in una nota il sindaco di Venosa Bruno Tamburriello – ha originato un duplice ordine di problemi: l’inquinamento delle falde, causato dalle perdite dai pozzi neri e dal loro mancato regolare svuotamento; la pressione dei residenti per ottenere la rete dei servizi tecnologici adeguata all’ormai prevalente uso residenziale. Con l’approvazione definitiva del Regolamento urbanistico , si impone l’urgenza di individuare strategie, al fine di estendere le reti tecnologiche, ed in particolare quelle idriche e fognarie agli ambiti periurbani del territorio . Per valutare i costi necessari è stato redatto d’ufficio uno studio di fattibilità per l’estendimento della rete fognaria ed idrica nelle zone periurbane dell’abitato di Venosa, che ipotizza un importo generale di 2.358.000 euro.
Il sindaco di Venosa rende noto di aver incontrato il presidente di Acquedotto Lucano, Rosa Gentile, per una verifica della situazione al fine di trovare le disponibilità economiche per la realizzazione degli impianti.
“Lo studio di fattibilità – conclude il sindaco – è stato trasmesso anche all’Aato Basilicata e al dipartimento Ambiente della Regione Basilicata”.
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