Vendite, Confesercenti: crisi influito su spese per festività

“Almeno in Basilicata, con nostra soddisfazione, non ci sono stati casi significativi di negozi aperti anche a Natale e Santo Stefano, mentre la tendenza degli acquisti è in linea con quella nazionale. Servono scelte in grado di far ripartire la crescita ed allontanare il pericolo di un declino. Le imprese sono pronte a fare la loro parte come hanno fatto in questi anni difficili ma attendono segnali nuovi da Istituzioni e politica, anche a livello regionale”. E’ il commento del presidente della Confesercenti di Potenza Prospero Cassino all’andamento del Natale 2012 secondo l’Osservatorio Confesercenti . “Quasi tutti i lucani hanno trascorso il Natale – sia la cena della Vigilia oppure il pranzo – nel calore di un focolare, con la famiglia o le proprie conoscenze: un’intenzione segnalata, secondo un sondaggio Swg-Confesercenti, alla vigilia di Natale, addirittura nella nostra regione dal 96% degli intervistati, il 3% in più rispetto allo scorso anno. Contestualmente, aumentano anche i corregionali che decidono di non festeggiare: quest’anno sono il 9%, il triplo del 2011. In netta diminuzione i coperti al ristorante, riducendosi a una pattuglia di intervistati, appena la metà dello scorso anno. Non a caso sono stati pochissimi i ristoranti aperti nei capoluoghi e nei grandi-medi centri della Basilicata. Le prenotazioni hanno riguardato, come da tradizione, gli agriturismi, sia pure stabili con Natale dello scorso anno.
La crisi ha decisamente influito sulla scelta di festeggiare dentro casa il Natale. Quest’anno si è speso il 1 per cento in più per il menu natalizio rispetto al 2011, per una media di 97 euro a testa. I lucani hanno preferito mangiare a casa. Le portate sono state di meno, ma più elaborate. Per la prima volta in calo la richiesta di agnello, che è stato sempre da noi il piatto forte del Natale, dovuto alle quotazioni decisamente in rialzo. E nella scelta dei dolci hanno prevalso quelli del supermercato con una tenuta per le pasticcerie artigiane e il ritorno ai prodotti tradizionali fatti in casa. I segnali allarmanti che arrivano dalle vendite – ha concluso Cassino – devono essere tenuti debitamente in conto dai partiti, che nella campagna elettorale non dovranno prescindere dalla corretta valutazione della gravità della situazione economica del Paese. Non servono promesse, ma progetti anche urgenti d’intervento come quelli che ci aspettiamo per questa seconda parte della legislatura regionale”.

bas 06

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