"La denominazione del Comune di MELFI è semplicemente MELFI. La modifica statutaria che tornerà domani in Consiglio Comunale eleva a livello istituzionale, cioè all’interno dello Statuto, quella che è una autentica unicità storica della nostra città, luogo della promulgazione delle Costituzioni di Federico II di Svevia". Lo dichiara il sindaco di Melfi Livio Valvano, replicandoi all'intervento di Alfonso Ernesto Navazio, capogruppo consiliare di Noi per Melfi.
"Non c’è alcuna intenzione di cambiare la denominazione della città, – prosegue – ma semplicemente di introdurre nello Statuto un elemento di particolare interesse storico-culturale e quindi turistico, cioè la semplice specificazione che Melfi è stato il teatro di un eccezionale evento storico, di assoluta unicità rispetto a qualunque altra città del mondo, per consentire così di potenziarne la divulgazione. Tutto qua.
Anziché trovare anche la convergenza delle opposizioni, anche questa delibera viene da loro utilizzata per fare rumore, spargere veleno nel vano tentativo di comunicare la propria esistenza, in qualche modo. Rinnovo il suggerimento alle opposizioni: a furia di gridare al lupo al lupo, quando capiterà una vera situazione di pericolo la vittima non troverà soccorso.
Lo dico perché sono genuinamente preoccupato per la funzione dell’opposizione che non può essere solo quella di agenzia elettorale; anche quello per carità, nessuno vuole impedire l’ennesima candidatura alla prima elezione che capiterà di questi valorosi uomini portatori dell’interesse della nostra città.
Ma insistere nel sollecitare inquietudini, paure, come quella falsa sull’Ospedale o addirittura questa sull’infondata intenzione di cambiare il nome alla città con una delibera di Consiglio Comunale comincia a diventare una farsa.
Un boomerang politico che farà piacere sicuramente a noi, alla maggioranza, se ragioniamo egoisticamente, ma non fa certo il bene della città.
Non credo debba sul serio preoccuparmi di tranquillizzare i cittadini, che non dovranno affatto cambiare i documenti perché non è vero che intendiamo cambiare la denominazione del nostro comune, ma posso responsabilmente impegnarmi ad ascoltare l’opposizione e ad accogliere eventuali suggerimenti di modifica del testo della delibera, ove mai questo potesse tranquillizzare le loro ansie. Ne dubito, perché è quasi impossibile spegnere le ansie da prestazione elettorale, però l’impegno è doveroso assumerlo".
Bas 05