Valvano (Psi) su autosospensione Margherita Torrio

“L’autosospensione dal partito, decisa da Margherita Torrio all’indomani della sospensione di Franco Bartolomei, coglie di sorpresa l’esecutivo regionale del Psi di Basilicata che, nella riunione tenuta lo scorso lunedì 19 ottobre, auspica un immediato ripensamento. E’ proprio con la partecipazione attiva agli organi di partito che è possibile partecipare alla definizione della linea politica, cui Margherita fa riferimento nella sua lunga lettera inviata al Segretario Nazionale Riccardo Nencini. La compagna Torrio, non ha mai mancato ne le è stato mai impedito, all’interno della Direzione Nazionale di cui fa parte, di esprimere la sua posizione spesso in dissenso con le posizioni sostenute dalla maggioranza del Psi nazionale”. E’ quanto afferma, in un comunicato stampa, il segretario del Psi di Basilicata, Livio Valvano.
“La linea politica del Psi, di appoggio partecipato al governo Renzi, in una logica di coalizione, non si è tradotta, ne lo sarà in futuro, in un sostegno incondizionato a prescindere dai contenuti; il Psi partecipa dal momento genetico del governo Renzi sulla base di una piattaforma programmatica condivisa tra cui espressamente vi erano le riforme citate da Margherita Torrio che, per quanto divergenti dalle diverse sensibilità presenti all’interno della minoranza presente negli organi di partito, non dovrebbero indurre ad assumere decisioni così estreme come quelle che Margherita ha inteso prendere. Sono Riforme – dice ancora Valvano – di cui il paese ha bisogno da tempo, certo perfettibili in alcuni dettagli, ma importanti per restituire slancio e fiducia all’intero paese; da 30 anni i socialisti italiani animano il dibattito sulle riforme costituzionali, sul lavoro, sulla scuola, per un fisco più equo, per una società più giusta, solidale e moderna. Dopo 30 anni di immobilismo, determinato dalla palude degli egoismi e gli interessi di parte, finalmente si imprime un cambiamento. Dopo lavoreremo anche sulle possibili correzioni con la consapevolezza che “di perfezione di muore”.
Non c’è alcun rischio né è intenzione di Riccardo Nencini di “renzizzare” il Psi; non avrebbe alcun senso politico e non lo vuole Riccardo che correttamente guida il Psi tenendo conto della volontà espressa dalla nostra comunità politica attraverso i suoi organi.
Vera è la presenza di un diverso orientamento all’interno del partito, sintomo di vitalità, di cui Franco Bartolomei è uno degli interpreti; sulla qualità del suo dissenso e sulle iniziative prese da Bartolomei ed altri compagni la Commissione Nazionale di Garanzia, che ha potuto beneficiare del contributo importante del nostro compagno Antonio Giansanti, ha preso decisioni equilibrate tese a spingere lo stesso Bartolomei a rientrare negli organi di partito di cui fa parte e che non frequenta da quasi un anno. Lo stesso invito voglio rivolgere a Margherita Torrio, a nome dell’esecutivo regionale, affinché riveda – conclude – la sua decisione e torni ad esprimere le sue opinioni nella Direzione Nazionale e negli organi regionali dove ha sempre potuto manifestare pienamente e genuinamente le sue idee derivanti da una sensibilità politica che viene da lontano”.

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