L’inceneritore insediato a Melfi continua ad essere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica sempre per le stessa ragione: la volontà, tutt’oggi presente, di evitare o comunque ritardare investimenti sulla sicurezza dell’impianto. Diversamente i cittadini, si preoccuperebbero meno di chiedere alle istituzioni la disattivazione di un impianto oggetto di procedimenti penali, inchieste, procedimenti amministrativi e numerosi contenziosi dinanzi alla magistratura amministrativa.
Non può essere il ritardo della Basilicata e, soprattutto dei comuni di Potenza e Matera che, di fatto, da anni hanno determinato una ingiustificata e inspiegabile condizione di emergenza, a premere perché le oggettive carenze dell’inceneritore di Melfi passino in secondo piano. Allo stesso modo non è accettabile assistere a una inattesa variazione dell’assetto organizzativo aziendale alla vigilia di importanti decisioni sottoposte al vaglio del TAR di Basilicata, attraverso il licenziamento di 5 dipendenti e la paventata mobilità per ulteriori unità.
Il combinato disposto di due emergenze, che si incrociano cronologicamente proprio nel mentre il TAR è chiamato a decidere, non aiutano a dirimere una vicenda che si è trascinata per lungo tempo e che, finalmente, con la decisione della Giunta Pittella e del Consiglio Regionale nel mese di gennaio 2015, dovrebbe trovare una soluzione attraverso il cambiamento del sistema di smaltimento regionale dei rifiuti ispirato ai principi della nuova della “strategia rifiuti zero 2020” fortemente voluta dal PSI di Basilicata.
Per questo auspichiamo che la Regione prosegua con fermezza e rapidità, come giustamente annunciato dall’assessore Berlinguer, nel governare l’intero processo che oltre all’aggiornamento della pianificazione regionale richiede l’immediata collaborazione di tutti i Comuni che devono colmare ritardi ingiustificati. Positiva l’iniziativa della Regione di voler commissariare le amministrazioni comunali insensibili, cui andrebbe presto aggiunto un sistema di penalizzazioni sui costi e quindi sulla tariffa della tassa rifiuti per i comuni inadempienti e quindi per i cittadini e, al contrario, riconoscendo agevolazioni ed incentivi per i comuni che collaborano.
Con l’obbiettivo di far evolvere complessivamente il sistema che prima possibile deve mettersi in condizione di fare a meno dell’inceneritore, attuando quanto deciso dal Consiglio Regionale.
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