Vaccaro (Uil), bene attenzione De Filippo su Fiat

''L’atteggiamento di rinnovata attenzione del Governatore De Filippo, che sulla vicenda Fiat , è quello che abbiamo da sempre sollecitato perché il progetto Fabbrica Italia si svilupperà in un quadriennio e non dovremo mai abbassare il livello di vigilanza e di confronto così come dovremo seguire con attenzione tutte le fasi intermedie”. E’ il commento del segretario generale regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro aggiungendo che “le dichiarazioni di De Filippo dovrebbero avere come primo atto l’accoglimento della nostra proposta di promuovere, sulla base dell’esperienza realizzata dal Governatore del Piemonte Cota e dagli enti locali di quella regione, un vertice insieme ai Governatori del Lazio e dell’Abruzzo con l’a.d. Fiat Marchionne”.
Secondo Vaccaro “dopo le importanti intese raggiunte per Mirafiori, Pomigliano e Termini Imerese, diventa necessario chiudere intese produttive ed occupazionali altrettanto importanti e positive per Melfi, Cassino e Sevel in Abruzzo. Per la SATA, in particolare, si tratta di stanare l’a.d. Marchionne da un atteggiamento improntato a tempi indefiniti sulla produzione del secondo modello e di accelerare i programmi, anch’essi purtroppo indefiniti, per il Campus Tecnologico. Noi crediamo – continua il segretario della Uil – che ci siano oggi tutte le condizioni per l’incremento della produttività e persino per ragionare sulla possibilità di aumento dell’occupazione diretta e dell’indotto venendo incontro al grave e crescente disagio sociale provocato dalla crisi di numerose industrie lucane. In questo contesto continuiamo a sollecitare la Confindustria di Basilicata – dice Vaccaro – a fare la sua parte perché se è vero, come sostiene il presidente Pasquale Carraro, c’è bisogno di “persone giudiziose” anche gli industriali lucani devono dimostrare giudizio e, aggiungo, coraggio attraverso un’interlocuzione più forte e decisa con Fiat. Un avvertimento ai falchi di Federmaccanica che stanno approfittando della discussione innescata dalla vicenda Fiat per attaccare l'idea stessa di un doppio livello di contrattazione e per mettere in discussione il sistema attuale. Pensiamo che proprio la valorizzazione della bilateralità, nonché le regole sulla rappresentanza, possono essere i cardini per completare e riformare l'accordo interconfederale del 2009, che per noi resta comunque un punto di riferimento positivo da cui partire.
La Uil – continua – ha ben chiaro il modello di sindacato e di relazioni industriali che vogliamo costruire: un modello di tipo partecipativo e le strade per costruire questo modello sono essenzialmente due: la bilateralità a livello centrale, e la partecipazione alle decisioni ed agli utili a livello aziendale. Per favorire da subito incrementi salariali, bisogna aumentare il salario legato alla produttività. Nelle nostre aziende in media solo il 3 per cento dei salari è, difatti, legato direttamente alla produttività, mentre in altri paesi europei questa quota sale al 30 per cento. In questa logica, si dovrà inevitabilmente inserire un sistema che premi il merito e la professionalità”.
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