“La nuova fase di recessione, in cui è ripiombata l’economia del nostro Paese, determinerà inevitabilmente ulteriori impulsi negativi sulla già pesante situazione di crisi che da più di tre anni investe l’edilizia.
Invero, il settore edile e l’insieme della filiera industriale delle costruzioni non solo non riescono più a svolgere la tradizionale funzione anticiclica (basti solo ricordare che nel periodo più lungo di più bassa crescita dal dopoguerra –il decennio 1999-2008- è stata proprio la crescita dell’edilizia ad evitare al Paese intervalli di crescita negativa del PIL), bensì costituiscono esse stesse fattori depressivi della più generale dinamica negativa della crescita”. Lo dichiara Angelo vaccaro, coordinatore regionale della Fillea Cgil.
“La “caduta” dell’edilizia in Basilicata, – prosegue – nell’ultimo quadriennio, si rileva sommariamente e drammaticamente dalla contrazione di quasi il 40% degli investimenti privati in edilizia abitativa e non residenziale e dal decremento cumulato di oltre il 25% degli investimenti pubblici.
In parallelo la situazione occupazionale continua ad essere segnata da una inarrestabile emorragia di posti di lavoro, con più di 5 mila unità di lavoro equivalenti cancellati nello stesso periodo di riferimento, e dalla utilizzazione generalizzata di cassa integrazione e mobilità nella filiera industriale del cemento, dei prefabbricati, dei laterizi e degli infissi”.
“Occorre, dunque, anche per quanto attiene la dimensione regionale della politica economica, – sottolinea Vaccaro – procedere risolutamente e senza ulteriori ritardi alla costituzione di un “Tavolo Permanente sulla crisi delle costruzioni” ed alla immediata attivazione delle più volte annunciato, dallo stesso Presidente della Giunta Regionale, Osservatorio regionale Edilizia ed opere pubbliche da incardinare presso l’Assessorato Regionale alle infrastrutture ed opere pubbliche.
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