Vaccaro e Guglielmi (Uil) su situazione Don Uva

"Si aggrava ogni giorno che passa la situazione dei lavoratori del Don Uva che al danno (senza stipendi da tre mesi) devono sopportare la beffa, cioè il pagamento degli stipendi ai “ soli” dipendenti di Bisceglie e Foggia. Ciò dimostra ancora una volta la più totale inaffidabilità della Casa Divina Provvidenza che continua ad avere atteggiamenti incredibili di fronte alle difficoltà di centinaia di famiglie senza salario dal mese di agosto". E' quanto affermano in una nota congiunta il segretario generale della Uil di Basilicata, Carmine Vaccaro, e il segretario regionale della Uil Fpl, Antonio Guglielmi.
"In presenza di simili atteggiamenti ci sarebbe solo da chiedere l’immediata revoca della convenzione se non fosse che una simile soluzione, al momento, potrebbe rivelarsi un salto nel buio. Perciò il sindacato – affermano Vaccaro e Guglielmi – sta assumendo una posizione responsabile al solo scopo di garantire il servizio e trovare una soluzione compatibile con il rispetto delle procedure che purtroppo non possono andare contro le leggi del nostro paese. Chi pensa a facili scorciatoie è fuori dalla realtà e lavora contro i lavoratori del Don Uva.
Solo a titolo di esempio, stiamo parlando di un ente che ha accumulato perdite di centinaia di milioni di euro e sul quale pende un’istanza di fallimento del Tribunale di Trani. In queste condizioni chi ha ricette miracolose capaci di risolvere la vertenza le tiri fuori.
Il sindacato, contrariamente a quanto affermato in un sedicente anonimo comunicato dei lavoratori del Don Uva, è quotidianamente impegnato con la Regione Basilicata a trovare una via d’uscita che prevede un vincolo delle risorse erogate a partire da oggi al pagamento delle attività della sede di Potenza (in primis degli stipendi) e l’approvazione di una legge regionale capace di garantire, in caso di inadempienza degli enti, l’erogazione diretta delle spettanze ai lavoratori. Contestualmente si sta lavorando ad un piano alternativo che renda autonoma la sede di Potenza e che superi l’attuale direzione strategica del Don Uva. Del resto – concludono gli esponenti sindacali –  la stretta collaborazione istituzionale che il sindacato sta perseguendo è stata votata dalla totalità dell’assemblea dei dipendenti del Don Uva, perciò non si giustificano questi tentativi di delegittimare un sindacato che vive ogni giorno il dramma sociale di chi non riesce a portare a casa nemmeno quel misero salario che si è faticosamente guadagnato: è uno sciacallaggio inaccettabile e che non trova nessuna giustificazione".

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